Tesaurizzazione
È la sottrazione di denaro alla circolazione e la sua «cristallizzazione» come tesoro.

Secondo Marx, è un fenomeno che appare necessariamente con lo sviluppo dello scambio ed è parallelo alla stessa comparsa del denaro.

Nel processo di tesaurizzazione la merce viene venduta non per comprarne dell’altra, ma per sostituirla con denaro: viene cioè cambiata la forma di merce in forma di denaro e «questo cambiamento di forma diventa, da semplice intermediario del ricambio organico, fine a sé stesso». Il denaro come tale non ha praticamente valore d’uso: l’oro non è ricercato che in misura trascurabile, allo scopo di farne strumenti o ornamenti. Viene ricercato e ammassato perché incorpora valore di scambio, perché è lavoro materializzato.

L’usura è una delle forme tipiche della tesaurizzazione e può essere considerata come una delle premesse storiche del sorgere del capitalismo, anche se non in senso strettamente cronologico: «Soltanto dove e quando sussistono le altre condizioni del modo di produzione capitalistico, l’usura costituisce uno dei fattori che concorrono alla formazione del nuovo modo di produzione, rovinando da un lato i signori feudali e la piccola produzione, dall’altro lato centralizzando le condizioni del lavoro e trasformandole in capitale» Marx, Il Capitale, libro III, p. 695.

Nella società capitalistica la tesaurizzazione non sussiste più in forma autonoma, come nel periodo precedente, ma diventa un momento del processo di accumulazione, precisamente quello della formazione del capitale monetario da impiegare nel processo produttivo. Può anche, naturalmente, rimanere un fine soggettivo del capitalista: ma anche in questo caso lo scopo determinante è quello dell’accumulazione.

«Mentre la tesaurizzazione, come forma autonoma di arricchimento, scompare col progredire della società borghese, essa cresce, viceversa, di pari passo con esso, nella forma di fondi di riserva dei mezzi di pagamento» ivi, libro I, p. 174.


Crediti
 Autori Vari
 Dizionario enciclopedico marxista
  www.resistenze.org
  a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare di Torino
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