Io ho una religione, la mia religione, e ne ho più di tutti loro, con le loro pagliacciate e i loro imbrogli! Dio, anzi, io lo venero! Io credo nell’Essere Supremo, credo in un Creatore, chi esso sia poco m’importa, il quale ci ha messo quaggiù perché adempiamo ai nostri doveri di cittadini e di padri di famiglia, ma non sento il minimo bisogno di andare in chiesa a baciar piatti d’argento e far ingrassare di tasca mia una manica di buffoni che mangian molto meglio di noi! Dio lo si può onorare altrettanto bene in un bosco, in un campo oppure contemplando la volta celeste, come facevan gli antichi… No, non l’ammetto un Dio ometto che se ne va in giro per il suo giardino con il bastone in mano, dà alloggio ai suoi amici nel ventre delle balene, muore in un gridolino e risuscita in capo a tre giorni: tutte cose assurde di per sé stesse e in contrasto con le leggi della fisica, e questo ci dimostra, tra parentesi, che i preti hanno sempre poltrito in un’ignoranza torpida, in cui si sforzano d’invischiare con loro il popolo.
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