I doveri verso noi stessi devono esser, come tutti i doveri, o doveri di diritto o doveri d’amore. I doveri di diritto verso di noi sono impossibili a causa dell’evidente principio volenti non fit iniuria (se uno è consenziente non esiste l’offesa), perché ciò che faccio è sempre quello che voglio; così da parte di me stesso mi accade sempre soltanto ciò che voglio io, e per conseguenza mai un torto. In quanto poi riguarda i doveri d’amore verso di noi, la morale trova il suo lavoro già fatto e arriva troppo tardi. L’impossibilità di trasgredire il dovere dell’amore di sé è già presupposta dal supremo comandamento della morale cristiana: Ama il tuo prossimo come te stesso; per cui l’amore che ognuno nutre per sé stesso è accettato in anticipo come il massimo ed è condizione di ogni altro amore; ma non viene aggiunto: Ama te stesso come il tuo prossimo, poiché ognuno sentirebbe che vi è richiesto troppo poco.
Critica della ragion pratica di Immanuel Kant
Un’opera fondamentale di filosofia morale in cui Kant esplora la natura del dovere e dell’etica, ponendo l’accento sulla necessità di un principio morale universale, la legge morale, che guida le azioni umane.
Etica nicomachea di Aristotele
Un testo classico di filosofia etica in cui Aristotele discute la virtù e il bene umano, argomentando che la felicità si raggiunge attraverso la pratica delle virtù e il giusto mezzo tra eccessi.
Fenomenologia dello spirito di Georg W. Friedrich Hegel
Un trattato filosofico complesso che esamina lo sviluppo della coscienza e della moralità, includendo riflessioni sull’amore di sé e la relazione tra l’individuo e la comunità nella ricerca del riconoscimento e della realizzazione.
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