È un male essere pieno di difetti
La natura dell’amor proprio e di questo io umano consiste nel non amare che sé stesso e non considerare altro che sé. Ma che farà?
Non potrà certo impedire che questo oggetto da lui amato non sia pieno di difetti e di miserie; vuole essere grande, e si vede piccolo; vuole essere felice, e si trova miserabile; vuole essere perfetto, e si trova pieno di imperfezioni; vuole essere oggetto dell’amore e della stima degli uomini, e s’accorge che i suoi difetti meritano la loro avversione e il loro disprezzo. Questo imbarazzo in cui si trova produce in lui la più ingiusta e criminale passione che sia possibile immaginare; infatti concepisce un odio mortale contro quella verità che lo riprende e lo convince dei suoi difetti. Desidererebbe annientarla e, non potendo distruggerla in sé stessa, la distrugge, per quanto può, nella sua conoscenza e in quella degli altri, vale a dire mette tutto il suo impegno nel nascondere i suoi difetti agli altri e a sé stesso e non può tollerare né che gli vengano mostrati né che lui li veda.
È indubbiamente un male essere pieno di difetti; ma il male maggiore è esserne pieni e non volerlo riconoscere, poiché vi si aggiunge anche il male di una illusione volontaria. Non vogliamo che gli altri ci ingannino; non troviamo giusto che gli altri vogliano essere stimati più di quel che meritano; dunque non è neppure giusto ingannarli e volere che ci stimino più di quel che meritiamo.
Così, quando essi scoprono in noi imperfezioni e vizi che effettivamente abbiamo, è chiaro che non ci fanno alcun torto, perché non ne sono essi la causa, anzi ci fanno un bene perché ci aiutano a liberarci dal male, che è l’ignoranza di queste imperfezioni.
Non dobbiamo addontarci che ci conoscano e ci disprezzino; perché è giusto che ci conoscano per quel che siamo e ci disprezzino se siamo disprezzabili.
Questi sono i sentimenti che nascerebbero in un cuore pieno di equità e di giustizia. Che cosa dunque dobbiamo dire del nostro cuore, vedendovi una disposizione del tutto contraria? Non è forse vero che odiamo la verità e coloro che ce la dicono, e preferiamo che si ingannino a nostro vantaggio, e vogliamo essere stimati diversi da quelli che siamo in realtà?
Ci sono differenti gradi in questa avversione per la verità; ma possiamo dire che in qualche grado essa è in tutti, perché è inseparabile dall’amor proprio. Ed è questa falsa delicatezza che obbliga coloro, i quali sono necessariamente costretti a richiamare gli altri, a scegliere circonlocuzioni e parole addolcite per non urtarli. Devono sminuire i nostri difetti, devono far finta di scusarli, mescolarli a lodi e a testimonianze di affetto e di stima.
E nonostante tutto, questa medicina è sempre amara per l’amor proprio, il quale ne prende meno che può, e sempre con disgusto, e spesso anche con un segreto disprezzo per coloro che gliela offrono.
Da ciò proviene che se qualcuno ha un certo interesse a essere amato da noi, si guarda bene dal renderci un servizio che sa a noi sgradito.
Siamo trattati come vogliamo essere trattati: odiamo la verità ed eccoci che ci viene nascosta; vogliamo essere adulati, e ci adulano.
Così la vita umana non è che un’illusione continua; non facciamo che ingannarci a vicenda e adularci a vicenda. Nessuno parla di noi alla nostra presenza come ne parla in nostra assenza. L’unione tra gli uomini è fondata unicamente su questo mutuo inganno; e poche amicizie resterebbero in piedi, se ognuno sapesse quello che il suo amico dice lui quando non è presente, anche se allora ne parla con sincerità e senza passione.
L’uomo dunque è simulazione, menzogna e ipocrisia, sia in sé che rispetto agli altri. Non vuole che gli si dica la verità. Evita di dirla agli altri; e tutte queste disposizioni, tanto lontane dalla giustizia e dalla ragione, hanno una radice naturale nel suo cuore.

Crediti
 Blaise Pascal
 I Pensieri
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Quotes per Blaise Pascal

In amore un silenzio vale più di un discorso.

Quanto più si è spiritualmente dotati, tanto più accade di scoprire uomini originali. La gente comune non fa differenza tra un uomo e un altro.

Noi non cerchiamo mai le cose, ma la ricerca delle cose, non viviamo mai nel presente, ma in attesa del futuro.

Chi non vede la vanità del mondo è vano a sua volta. Ma poi, chi non la vede, tranne i giovani immersi nel frastuono, nel divertimento e nel pensiero dell'avvenire? Ma togliete loro ciò che li distrae, li vedrete inaridire nella noia. Allora, pur senza conoscerlo, sentono il nulla, ed è davvero una disgrazia essere tristi a tal punto quando si riflette su sé stessi, non potersi distrarre.  Pensieri

Gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l'ignoranza, hannoBasta poco per consolarci, perché basta poco per affliggerci. deciso di non pensarci per rendersi felici.
Corriamo senza curarci del precipizio, dopo aver messo qualcosa davanti a noi per impedircene la vista.