Egon SchieleTroppo umanesimo e perciò poca scienza? Ma no, poco umanesimo e poca scienza perché poca è la propensione nazionale all’accertamento rigoroso di fatti e dati, alle misurazioni e descrizioni precise, all’esperienza diretta. Dietro ciò c’è tutto un mondo storico che ci pesa addosso, di cui non riusciamo a liberarci: milioni di battezzati e cresimati che non hanno letto mai una riga di Vangelo, e non parliamo di Antico Testamento, assenza di biblioteche, poca lettura. Ma sì, citerò ancora una volta Giuseppe Gioachino: Che ve diceva a la missione er prete? / Li libbri nun so robba da cristiano. / Fiji, pe ccarità, nu li leggete! E quer prete non distingueva, giustamente, tra libri di scienze e di storia, di fisica e di letteratura. E un diverso prete, come don Lorenzo Milani, era appassionatamente proteso a dare parole e sapere agli allievi del suburbio industriale fiorentino e poi di Barbiana in ogni direzione dello scibile. Ma non era solo er prete. Erano i miseri, asfittici gruppi dirigenti (con brevi eccezioni napoletane e milanesi) degli stati preunitari chiusi e sordi a libri, a libera vita intellettuale e, entro questa, alle scienze.
Dobbiamo risalire una lunga china di generazioni. Abbiamo bisogno, dobbiamo riuscire ad avere più lettura e più scuole serie per tutti e in esse più matematica e più latino, più fisica e più filosofia, più lingue e più storia, per avere più filologia e umanesimo e più cultura scientifica. E, forse, qualche cialtrone imbonitore di meno.

Riepilogo
Crediti
 Carlo Bernardini
 Contare e raccontare
  Brano tratto dalla sezione scritta da Tullio De Mauro.
  Dialogo sulle due culture
 SchieleArt •   • 



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