Egon SchieleL’attitudine dell’essere umano verso il mondo è tale ch’egli attualmente lo percepisce fisicamente. Questa percezione si chiama aestimatio. Attraverso l’aestimatio egli nutre il suo interesse per il mondo fisico. Cosi è incatenato al mondo fisico per l’interesse che gli porta. Si può superare questo riconoscendo l’esistenza dell’aspetto spirituale dietro gli oggetti del mondo sensibile. Gli esseri umani non sono sempre stati allo stadio di poter disporre della facoltà dell’aestimatio verso il mondo fisico; essi avevano invece l’imaginatio e, in un epoca ancora precedente, l’incantatio o ispiratio. Oggi e durante la coscienza di veglia, l’uomo dispone in generale solamente dell’aestimatio, l’imaginatio gli viene in retaggio solo nel sonno. A dire il vero l’essere umano è improduttivo durante la veglia. Nei periodi precedenti egli era molto più produttivo. Il corpo fisico ha espulso da lui l’uomo spirituale. L’essere umano è produttivo solo la notte, quando dorme.
Domandiamoci: cosa accade veramente, durante il giorno quando l’essere umano è di fronte coscientemente al mondo fisico?
La coscienza appare durante la veglia perché il corpo astrale e l’io distruggono il corpo eterico e il corpo fisico. Si tratta di un processo che sembra lacerare i fasci nervosi subito dopo che il corpo astrale e l’io divengono coscienti dell’ambito fisico.
Il corpo astrale e l’io esercitano un azione mortifera sul corpo eterico e il corpo fisico. E’ ciò che procura la fatica del corpo fisico. L’intrusione del mondo fisico nell’organismo umano agisce come un veleno, esso lo distrugge.
Ma che accade di notte? Di notte il corpo astrale e l’io si colmano delle forze del mondo spirituale e le riversano nel corpo eterico e il corpo fisico. Essi avvolgono il corpo fisico con immagini salutari. Quando l’uomo vede aprirsi il mondo spirituale davanti a lui per la prima volta , scopre il suo proprio corpo fisico. L’immagine ch’egli vede del suo corpo fisico esercita su lui un’azione di guarigione del tutto simile alle autentiche immagini del mondo spirituale, portate dal corpo astrale e l’io, che riversano le loro forze salutari sul corpo fisico durante il sonno. Queste forze si immergono nei fasci nervosi lacerati dall’organismo distrutto.
Le forze che cosi fluiscono dal mondo spirituale, durante la notte allontanano la fatica del corpo.
La fatica proviene essenzialmente dall’interesse portato agli oggetti. Una osservazione che non implichi interesse non produce alcuna fatica. Ammettiamo che una persona si rallegri particolarmente di un buon pasto. Il suo interesse per il pasto proviene dall’eccitazione del suo palato. L’azione sarà completamente diversa su una persona cosciente dei rapporti ch’essa ha con il cosmo e che è capace di dirsi ch’essa ha raggiunto in questo istante uno stadio dove, stando in un corpo fisico, riconosce che questo ha bisogno di alimentarsi. Se questa persona apprezza il pasto restando totalmente in una simile disposizione d’anima, l’azione sul suo organismo sarà di fatto del tutto differente rispetto al momento della semplice soddisfazione d’un piacere gustativo. L’essere umano deve imparare a riconoscere lo spirito attraverso il fisico, perderà allora l’interesse per il fisico.
Lo stadio dell’aestimatio deve essere considerato il più basso nell’evoluzione dell’uomo. Questi deve elevarsi al di sopra, all’imaginatio ch’egli possedeva precedentemente.
Se l’uomo s’incatena con l’interesse al mondo fisico, egli discende sotto il grado più basso e perde la possibilità dì elevarsi.
E’ importante che l’essere umano impari ad interessarsi alle cose che si trovano al di là del fisico, alle rappresentazioni e ai concetti di natura sovrasensibile. Gli esercizi dati qui sono destinati a questo. Più il discepolo s’eserciterà con pazienza a certe rappresentazioni, più dominerà la sua attrazione per il mondo fisico e più s’ eleverà all’IMAGINATIO. L’essere umano diviene allora produttivo per se stesso e non s’accontenterà più solamente d’accogliere il mondo esteriore. Egli comincia a riversare verso il mondo esteriore il prodotto della sua interiorità. Si dice giustamente che l’essere umano possiede in sé il Sole e la Luna. Quando osserva gli oggetti senza interesse (o senza calcolo personale) , l’essere umano riversa la propria luce spirituale; egli diviene un Sole che illumina gli oggetti. Questi riflettono la luce. L’ambiente che riflette questa luce diviene Luna.

Crediti
 Rudolf Steiner
 Lezioni esoteriche
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