Ciò che chiarisce il mondo dell’umano è inspiegabile: si definisce in qualche modo tutto, senza essere una spiegazione. Difficile tuttavia coglierlo nel suo sapere paradossale, che contrasta la velata certezza con una diffusa insicurezza. Più facile dare per scontato, far finta di niente, essere cinici, nascondere, denigrare, offendere, sfruttare, approfittare. L’umanità dell’umano: prossimità che si approssima, vulnerabilità, volto imprevisto dell’altro. Non scoperto, non visto, non oggetto, non termine, non soggetto (come me), ma altro per quanto sublime. Fragilità, vulnerabilità, umiltà, supplica, miseria, povertà, bisogno — fanno giuste ogni dignità e ogni altezza e consentono di dire umanamente di qualsiasi dignità, di qualsiasi altezza. Capovolgono, contestano e manifestano l’ingiustizia senza fondo di una configurazione disumana dell’umano: dove la miseria resta solo miseria, e la dignità solo dignità; la povertà sempre più povera e la regalità sempre più regale; con qualche ammiccante eccezione alla regola. Epifania — dell’umanità: perché fragile, debole, ferita, incapace di fare scelte. Perché l’umanità non sorge senza un rovesciamento che si contrappone di continuo come nella rincorsa instancabile tra il sole e la luna, senza una rivelazione che si svela sempre di nuovo: fragilità e integrità, debolezza e forza, ferita e felicità.
Epifania — dell’umanità
Crediti
Quotes per Emmanuel Levinas
Ancora nessun commento