Era piena di qualità inestimabiliL’uomo, conosciutissimo, era Cornudet il democratico, il terrore delle persone perbene. Da vent’anni intingeva la barba rossiccia nei boccali di birra di tutti i caffè democratici. Assieme ai fratelli e agli amici si era mangiato una fortuna abbastanza consistente che aveva avuto dal padre, ex pasticciere, e aspettava con impazienza la Repubblica per ottenere finalmente il posto meritato con tante consumazioni rivoluzionarie. Il quattro settembre, forse in seguito a uno scherzo, aveva creduto di essere nominato prefetto; ma quando volle entrare in servizio, gli impiegati dell’ufficio, rimasti gli unici padroni del posto, si rifiutarono di conoscerlo, costringendolo alla ritirata. Del resto, gran bel ragazzo, inoffensivo e servizievole, si era impegnato con ardore incomparabile nell’organizzazione della difesa. Aveva fatto scavare fosse nelle pianure, abbattere tutti gli alberi giovani dei boschi vicini, disseminato trappole su tutte le strade, e all’avvicinarsi del nemico, soddisfatto dei preparativi, aveva rapidamente ripiegato sulla città. Adesso riteneva di essere più utile a Le Havre, dove erano necessarie nuove fortificazioni.
La donna, una di quelle chiamate ‘galanti’, era celebre per la sua floridezza precoce, che le aveva valso il soprannome di Pallina di burro. Piccola, tutta tonda, grassoccia, con le dita paffute, strozzate alle falangi, simili a sfilze di salsicciotti, con una pelle luminosa e levigata, un petto enorme che sporgeva sotto il vestito, era comunque appetitosa e desiderata, tanto la sua freschezza era bella da vedere. Il viso era una mela rossa, un bocciolo di peonia sul punto di fiorire: sopra si aprivano due splendidi occhi neri, ombreggiati da lunghe ciglia folte, che vi si riflettevano; sotto, una bocca affascinante, stretta e umida al bacio, con dentini brillanti e microscopici.
Inoltre, a quanto si diceva, era piena di qualità inestimabili.
Non appena la riconobbero, ci fu tutto un mormorio tra le donne perbene, e le parole di ‘prostituta’, di ‘vergogna pubblica’ furono sussurrate a voce così alta che lei alzò la testa. Allora, guardò a uno a uno i suoi vicini con un’occhiata così provocante e ardita che di colpo si fece un gran silenzio e tutti abbassarono gli occhi, all’infuori di Loiseau, che la spiava con aria vogliosa.

Crediti
 Guy de Maupassant
 Pallina di burro
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Quotes per Guy de Maupassant

Un bacio legittimo non varrà mai come un bacio rubato.

Dia retta alla mia esperienza, mio piccolo alunno, alla mia grande esperienza. I baci ferroviari non valgono nulla. Restano sullo stomaco.