Vom Fluss der Dinge
Quando l’individuo incomincia a diventare cosciente di non essere padrone di sé stesso, di vivere come uno zombi con il cervello annebbiato, ecco che si mette a considerare le varie strade che può percorrere per tentare di svegliarsi. Solitamente un uomo che cerchi il risveglio, anche se è colto e intelligente, si trova in una situazione quasi senza speranza. Il punto di partenza è la presa di coscienza della condizione disastrosa nella quale ci troviamo, primo perché non riconosciamo neppure il nostro stato di sonno; secondo, perché, anche quando ne siamo consapevoli, non sappiamo che cosa fare per uscirne.
La via è data dallo sforzo cosciente e dalla sofferenza volontaria. Lo sforzo cosciente è attenzione, presenza, ricordo di sé; la sofferenza volontaria è invece l’abbandono delle proprie certezze e convinzioni, delle proprie opinioni, della propria affermazione meccanica di sé stessi, del desiderio di rassicurazione, del conforto intellettuale del proprio senso di sé con le sue pretese di importanza e di onniscienza. L’importante in questo lavoro è la lotta interiore. Senza di essa passerà il tempo e non vi sarà alcun cambiamento. Dobbiamo imparare a non identificarci dentro, e recitare un ruolo all’esterno. Senza essere forti all’esterno, è impossibile essere forti dentro, e viceversa. Un ruolo è una sorta di croce a cui bisogna essere inchiodati per imparare ad essere attenti senza tregua; è come essere fissati in una cornice che rappresenta il proprio limite. Devo essere cosciente di questo limite, riconoscerlo. Posso allora essere ciò che sono all’interno di questa cornice. Senza il limite del ruolo non è possibile alcuna forza o concentrazione. In questo modo la mia vita esterna diventa come un rito, un servizio per quella interna.
L’essenza è la nostra parte più autentica e originale, mentre la personalità è qualcosa di costruito e di posticcio, ossia tutto ciò che viene dalla cultura, dall’educazione, dall’imitazione, dalla tradizione. Come direbbe lo zen, si tratta di scoprire il nostro volto prima della nascita. Tuttavia tale scoperta non dipende soltanto da ciò che possiamo sapere, ma soprattutto da come riusciremo a utilizzare queste conoscenze per sviluppare il nostro essere, la nostra essenza.

Crediti
 Georges Ivanovič Gurdjieff
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  • Noi non vogliamo più credere, vogliamo conoscere. La fede esige il riconoscimento di verità che non possiamo del tutto penetrare; e ciò che non penetriamo ripugna al nostro individuo che vuol vivere ogni cosa come esperienza interiore profonda. Ci soddisfa solo il sapere, il quale non si sottomette ad alcuna norma esteriore, ma sorge dall'intima vita della personalità.
     Rudolf Steiner    La filosofia della libertà

  • L'idea che l'ambiente in cui cresciamo sia determinante per la nostra personalità o per le nostre abilità è una delle convinzioni più radicate nella cultura moderna.
     Judith Rich Harris    The Nurture Assumption

  • A meno che non ci sia una rivoluzione universale nella sfera della coscienza umana, nulla migliorerà la nostra esistenza umana, e la catastrofe verso cui si sta dirigendo questo mondo (...) sarà inevitabile.
     Václav Havel  

  • Tutte le diverse forme di pratiche devote alle quali le religioni danno così grande importanza, adempiono precisamente allo stesso ufficio, che è di rendere viva e presente alla coscienza la dottrina contenuta nei dogmi, di trasformare le verità religiose in convinzioni efficaci ed in sentimenti. Se sovente esse mancano a questo loro compito, ciò avviene perché vengono intese in un senso esteriore e superficiale; non come mezzi di provocare una disposizione interiore, ma come atti dotati per sé stessi di un carattere di santità e di efficacia miracolosa.
     Piero Martinetti  

  • Quando avete visto che tutto era vizioso e criminale sulla terra, dirà loro l'essere supremo in malvagità, perché vi siete smarriti sui sentieri della virtù?... E qual è dunque l'atto della mia condotta nel quale mi abbiate visto benefico? Forse mandandovi pestilenze, guerre civili, malattie, terremoti, tempeste? Forse scuotendo perpetuamente sopra le vostre teste tutti i serpenti della discordia vi ho persuasi che il bene fosse la mia essenza? Imbecille! perché non mi hai imitato?
     Marchese De Sade  

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