È vero, potrebbe esistere un mondo metafisico: l’assoluta possibilità di esso non può essere negata. Noi vediamo tutte le cose con la testa dell’uomo, né questa possiamo tagliarla; ma resta pur sempre la domanda: che cosa resterebbe del mondo, se tuttavia l’avessimo tagliata? Questo è un problema squisitamente scientifico e non molto atto a preoccupare gli uomini; ma tutto ciò che sinora ha reso loro preziose, terrificanti, piacevoli le ipotesi metafisiche, ciò che le ha generate, è passione, errore e autoinganno; i peggiori metodi di conoscenza, non i migliori, hanno insegnato a credere in esse. Una volta scoperti questi metodi come fondamento di tutte le metafisiche e le religioni esistenti, le si è anche confutate. Allora rimane pur sempre quella possibilità; ma con essa non si può far nulla, per non dire poi che dal filo sottilissimo di essa si dovrebbero far dipendere felicità, salute e vita. Non si potrebbe infatti dire del mondo metafisico, se non che esso è un essere-Altro, a noi inaccessibile, inafferrabile; sarebbe una cosa con proprietà negative. Anche se l’esistenza di un tale mondo fosse ben dimostrata, una cosa sarebbe pur sempre certa, che la conoscenza di esso sarebbe la più indifferente di tutte le conoscenze: ancor più indifferente di quanto non debba essere, per chi naviga in un mare tempestoso, la conoscenza dell’analisi chimica dell’acqua.
Essere-Altro, a noi inaccessibile
Crediti
Ancora nessun commento