
Negli ultimi quarant’anni, Maupassant ha sfornato regolarmente questi componimenti condensati, dei quali un inglese a prima vista direbbe che il segno comune a tutti è la licenziosità. In realtà tale qualità è loro attribuibile in misura assai diversa, e un esame più approfondito dimostra che si possono dividere in molti gruppi… Quello che hanno di più in comune, invece, è l’essere straordinariamente forti, e, subito dopo, l’essere straordinariamente brutali. Un racconto può essere osceno senza essere brutale, e viceversa, e il disprezzo di Maupassant per quei divieti che si suppone vengano imposti nell’interesse del buon costume è solo un elemento, invero un elemento molto importante, del suo disprezzo generale…l’autore ha fissato un occhio spietato su una piccola parte dell’esistenza umana, in genere brutta, cupa, meschina, sordida, prende il pezzettino e lo spreme fino a che fa o delle smorfie o sanguina. Talvolta la smorfia è molto buffa, talaltra la ferita è orribile; ma in tutti i casi il fatto è ben vero, osservato, notato e rappresentato; non un’invenzione o un castello in aria. Maupassant vede la vita umana come una cosa terribilmente brutta, ravvivata solo dalla comicità, ma anche la commedia è per lo più la commedia della miseria, dell’avidità, dell’ignoranza, della disperazione e della volgarità.
Quotes per Henry JamesLe scuse, dichiarava la signora Touchett, erano roba inutile, ed ella stessa non si preoccupava mai di farne. O si faceva una cosa, o non la si faceva, e quel che uno avrebbe voluto fare apparteneva alla serie di concetti inutili come, per esempio, quello di una vita futura, o dell'origine delle cose.
Può sembrare che io non abbia difeso abbastanza Maupassant, in relazione ai lettori inglesi, dicendo che, dopo aver pubblicato venti volumi indecenti, ne ha pubblicato un ventunesimo che non è né indecente né cinico. Non è questo che mi ha indotto a dedicargli tante pagine, ma il fatto che, pur avendo scritto tutti gli altri, è tuttavia rimasto, per coloro che si interessano di queste cose, un autore di cui non era possibile non tenere conto…
La vita è, di fatto, una lotta. Su questo punto pessimisti e ottimisti si trovano d'accordo. Il male è insolente ed è forte; la bellezza è stupenda, ma è rara; la bontà è spesso soggetta a essere debole, la follia a essere arrogante e la malvagità ad avere la meglio: gli imbecilli ai posti d'onore e i migliori in disparte; e l'umanità, nel suo complesso, infelice.
A poco a poco egli aveva preso l'abitudine di soffermarsi sui suoi morti ad uno ad uno, e piuttosto presto nella vita aveva cominciato a pensare che andasse fatto qualcosa per loro. E loro erano lì, accanto a lui, forti di quell'essenza semplificata, più intensa, di quell'assenza consapevole, di quella pazienza eloquente, così corporei e presenti che pareva avessero soltanto perduto l'uso della parola. L'altare dei morti
È stato facile vivere con loro semplicemente perché vivono una vita tutta loro.
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