Critica dell'ipocrisia e della falsità sociale

Solo temo una cosa: non essere degno delle mie sofferenze.Fëdor Dostoevskij
Lo stato di scissione dell’individuo rende ogni giorno più inoperante la vita e la possibilità di salvare le relazioni sociali dalla trappola tesa dalla disumanizzazione e dagli speculatori di uomini. La noia costante, il non sentirsi a proprio agio con nulla né con nessuno, è sintomo di un doloroso strappo con lo spazio e con l’altro. Indifesi e senza speranze, avanziamo quotidianamente verso il dolore, la sofferenza e i tormenti più angoscianti, pensando che nella diversità prostituita si trovino i nostri ritrovamenti, che nella critica e nel giudizio acuto si trovino i più alti valori della ribellione e i quesiti al sistema, pensando, ingenuamente, che in tutto questo ci sia la nostra superazione della sofferenza. Il dolore è insuperabile, il male che lo provoca, anche. L’esistenza umana è irrimediabilmente assurda, la relazione tra l’essere umano e qualsiasi realtà esistente, anche. Estraneo a me stesso e al mondo.

L’essenza di questo strappo, di questa esistenza derisa, si trova nell’ipocrisia, nella falsità con cui sviluppiamo la vita. Cerchiamo di farci credere che siamo sempre più liberi e consapevoli, perché partecipiamo, perché, costantemente, si stanno aprendo possibilità e opportunità per sviluppare la nostra creatività e le nostre personalità sociali infettate dai riflessi dell’altro, perché le autorità sono sempre più vicine a noi, quindi possono sentire e lavorare per i nostri interessi, sostenendo ogni iniziativa artificiale che viene in mente a qualche dandy-snob-critico, patrocinando ogni tipo di orgia sociale, dove si manifesta il più vile e miserabile di quella realtà separata. Le grandi idee, oggi, sono a prova di proiettile. Cieche.

Crediti
 Anonimo
 Della possibilità di non lottare né resistere più: Note per porre fine all'esistenza
  Fonte: Gritasalvaje
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Quotes per Anonimo

I gesti dicono poco; le parole, un po' di più; i baci, tutto.

Tanto le cose che devono accadere accadono, anche se non insisti, non le cerchi. Sono loro che prima o poi vengono a cercarti.

Insegnare è toccare una vita per sempre.

Un perenne sognare
colmo d'n tracimare dolcissimo di vita
incessante, - con paurosi dolori dentro l'anima.
Divampa, brucia, sviluppandosi a conflitto -
spasmo del cuore.
Ponderare - follemente vivo di voglia eccitata.
Insensato è il tormento del pensare,
impotente, a porgere pensieri.
Parli la lingua del creatore e offra! -
Dèmoni! Rompete questa furia! -
La vostra lingua, - i vostri segni, - il vostro potere.

La vita, non mi stanca... e anche tu non dovrai stancartene. Vivi! È veramente bello battersi con convinzione, abbracciare la vita e vivere con passione, perdere con classe e vincere osando, perché il mondo appartiene a chi osa. La Vita è troppo bella per essere insignificante.


Riferimenti