A quei tempi non mi capacitavo cosa fosse questo crescere. Credevo fosse solamente fare delle cose difficili - come comprare una coppia di buoi, fare il prezzo dell'uva, manovrare la trebbiatrice. Non sapevo che crescere vuol dire andarsene, invecchiare, veder morire.
Una donna che non sia una stupida, presto o tardi, incontra un rottame umano e si prova a salvarlo. Qualche volta ci riesce. Ma una donna che non sia una stupida, presto o tardi trova un uomo sano e lo riduce a rottame. Ci riesce sempre. Le uniche donne che vale la pena di sposare, sono quelle che non ci si può fidare a sposare.
Si odia ciò che si teme, ciò quindi che si può essere, che si sente di essere un poco. Si odia se stessi. Le qualità più interessanti e fertili di ciascuno, sono quelle che ciascuno più odia in sé e negli altri.
Perché nell'odio c'è tutto: amore, invidia, ignoranza, mistero e ansia di conoscere e possedere. L'odio fa soffrire. Vincere l'odio è fare un passo nella conoscenza e padronanza di sé, è giustificarsi e quindi cessare di soffrire. Il mestiere di vivere
Parlano di festini, di far carnevale, di trovarsi… Bravi amici, amiche, gente sana e brava. Tu non ne senti nemmeno la voglia, il rimpianto. Altro preme.
Cioè: occorre accettare la sofferenza. Ma «accettare la sofferenza» significa conoscere un'alchimia per cui il fango diventa oro. Non si può «accettarla» e basta. I pretesti saranno (I) che si diventa migliori, (II) che si conquista Dio, (III) che se ne trarrà poesia (il più magro), (IV) che si paga uno scotto che tutti pagano. Il mestiere di vivere
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