Il suo umorismo è di quel tipo che prediligo sopra ogni cosa. Non «freddure», sparse sulla pagina come l’uvetta nella pasta del pane dolce, e men che meno un tono prestabilito di noncurante canzonatura, che non mi riesce in alcun modo di digerire; il suo è un umorismo inseparabile dalla sostanza stessa della discussione e da questa discussione «sboccia», come direbbe Aristotele. La lama gioca nei raggi di sole non perché lo schermitore si preoccupi di farla scintillare, ma semplicemente perché la battaglia non è finta e i movimenti sono alacri e impetuosi. Per quanto riguarda quei critici i quali reputano che Chesterton giochi coi paradossi unicamente per amore del paradosso, nel migliore dei casi li posso compiangere; ma non posso in alcun modo associarmi al loro punto di vista.
Giocare coi paradossi per amore della verità
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