Per educarmi quasi da me stesso, per prepararmi a una futura autoeducazione, mi sono fatto allievo di questo Istituto Benjamenta: perché qui ci si abitua all’idea di qualcosa di difficile e di oscuro che si avvicini.
«Sottrarsi alla civiltà, Jakob: non c’è niente di più bello, sai», mi ripeteva ogni tanto il direttore, che aveva l’aspetto di un arabo.
Gli occhi fanno da tramite ai pensieri, e perciò li chiudo ogni tanto, per non essere costretto a pensare. Quando uno se ne sta così inattivo, si accorge tutt’a un tratto quanto può essere faticoso esistere. Non far nulla e mantenere un contegno esige energia: al paragone, chi sfaccenda è agevolato.
Gli occhi fanno da tramite ai pensieri
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