In tali mescolanze, infatti, non appaiono i colori componenti, ma, a causa del loro reciproco attenuarsi, costituiscono un colore intermedio. E quindi, se a causa della rifrazione o di qualsiasi altra causa tra quelle suddette, i raggi difformi, latenti in tale mescolanza, fossero separati, emergerebbero colori diversi dal colore del composto. I quali non sono generati nuovamente, ma soltanto resi manifesti dall’essere separati, poiché se fossero di nuovo interamente mescolati e miscelati insieme, comporrebbero ancora quel colore che avevano prima della separazione. E per la medesima ragione, i cambiamenti prodotti dall’incontro di diversi colori non sono reali, poiché quando i raggi difformi sono di nuovo separati, essi mostreranno esattamente gli stessi colori che avevano prima di entrare nella composizione, proprio come le polveri azzurre e gialle, quando accuratamente mescolate, appaiono verdi a occhio nudo, e tuttavia i colori dei corpuscoli componenti non sono realmente mutati, ma soltanto miscelati. Osservati con un buon microscopio, infatti, essi appaiono ancora, in modo disseminato, azzurri e gialli.
I corpuscoli non sono realmente mutati
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