I principi sociali del cristianesimo

I principi sociali del cristianesimo hanno avuto milleottocento anni di tempo per svilupparsi, e non hanno bisogno di essere ulteriormente sviluppati da consiglieri concistoriali prussiani. I principi sociali del cristianesimo hanno giustificato la schiavitù antica, esaltato la servitù della gleba medievale, e sei necessario si prestano anche difendere l’oppressione del proletariato, sia pure assumendo un’aria un pò lamentosa.
I principi sociali del cristianesimo predicano la necessità di una classe dominante e di una classe oppressa, e a favore di quest’ultima esprimono soltanto il pio desiderio che la prima voglia essere caritatevole.
I principi sociali del cristianesimo trasferiscono in cielo la compensazione di tutte le infamie, come la intendono i consiglieri concistoriali, e giustificano così la continuazione di queste infamie sulla terra.
I principi sociali del cristianesimo dichiarano che tutte le bassezze commesse dagli oppressori contro gli oppressi sono o giuste punizioni del peccato originale e di altri peccati, oppure prove che il Signore impone ai redenti nella sua infinita saggezza.
I principi sociali del cristianesimo predicano la viltà, il disprezzo di sé stessi, la mortificazione, il servilismo, l’umiltà, insomma tutte le qualità della canaglia, e il proletariato, che non si vuol far trattare da canaglia, ha molto più bisogno del suo coraggio, del suo senso di sicurezza, del suo orgoglio e del suo spirito di indipendenza, che del suo pane. I principi sociali del cristianesimo sono ipocriti, e il proletariato è rivoluzionario.

Crediti
 Karl Marx
 Il comunismo del Rheinischer Beobachter
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Quotes per Karl Marx

I proletari, per realizzarsi sul piano personale, devono abolire la loro propria condizione di esistenza quale è stata fino ad oggi, che in pari tempo è la condizione di esistenza di tutta la società: il lavoro salariato. Essi si trovano quindi anche in antagonismo diretto con la forma nella quale gli individui della società si sono dati finora un'espressione collettiva, lo Stato, e devono rovesciare lo Stato per affermare la loro personalità.

In ogni epoca, il capitale ha creato il suo proprio proletariato  Il capitale

Il pensiero libero dei Greci replica con Prometeo ai servi scocchi degli dèi: io, t'assicuro, non cambierei la mia misera sorte con la vostra servitù. Molto meglio star qui ligio a questa rupe io stimo, che fedel servo esser di Giove.

La storia di ogni società fino ai nostri giorni è la storia delle lotte di classe  Manifesto del Partito Comunista

Ormai per noi la religione non rappresenta più il fondamento, ma soltanto il fenomeno della limitatezza mondana.