Ma il senso più ampio (che, sì, potrebbe essere piuttosto ovvio) è che per alcune opere d’arte vale la pena faticare un po’ di più per superare tutte le cose che ci impediscono di apprezzarle; e per i libri di Dostoevskij ne vale decisamente la pena. E questo non solo perché sovrasta il canone occidentale – anzi casomai è nonostante questo. Se c’è una cosa infatti che viene oscurata dalla canonizzazione e dalle tesine universitarie, è che Dostoevskij non è soltanto un grande, ma è anche divertente. I suoi romanzi hanno sempre una trama pazzesca, avvincente, intricata e assolutamente drammatica. Ci sono omicidi e tentati omicidi e polizia e lotte intestine in famiglie disastrate e spie, bulli e bellissime peccatrici, untuosi truffatori e malattie logoranti e improvvise eredità e malfattori melliflui e complotti e puttane…
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