Il dipinto The Self-Seers I di Egon Schiele, realizzato nel 1910, è un doppio autoritratto in cui il pittore viennese rappresenta se stesso in due posizioni differenti: seduto sulla sedia a destra, con lo sguardo rivolto verso il basso e la mano sinistra poggiata sulla spalla destra, e in piedi sulla sedia a sinistra, con il volto rivolto verso l’alto e il braccio destro disteso verso il basso. Lo stile di Schiele è caratterizzato da linee taglienti, colori scuri e espressioni angoscianti, che conferiscono al dipinto un’atmosfera inquietante e claustrofobica.
Il dipinto è stato esposto in numerose mostre a Vienna e in Germania, tra cui la Internationale Kunst-Ausstellung des Sonderbundes westdeutscher Kunstfreunde und Künstler a Colonia nel 1912 e la Gedächtnisausstellung Egon Schiele a Vienna nel 1928. Schiele stesso considerava questo dipinto una svolta nella sua carriera artistica, tanto da chiedere al collezionista Oskar Reichel di acquistarlo per 100 corone poco dopo averlo completato. In una lettera a Reichel datata 31 gennaio 1911, Schiele descrive il dipinto come certamente la cosa migliore che sia stata dipinta a Vienna ultimamente e lo invita a guardarlo non superficialmente, ma dentro.
Nonostante il dipinto non sia stato esposto al pubblico dal periodo della Seconda Guerra Mondiale, è stato annunciato nel catalogo di un’asta a Vienna nel 1992, ma la vendita non è mai avvenuta. Il dipinto è descritto in dettaglio in diversi testi critici, tra cui Egon Schiele: Versuch Einer Vorrede di Paris von Gütersloh e Egon Schiele di Hans Tietze. In sintesi, The Self-Seers I di Schiele è un’autoritratto inquietante e complesso che rappresenta una pietra miliare nella carriera dell’artista viennese.
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