Ma l’esperienza insegna più che a sufficienza che nulla gli uomini hanno meno in potere della propria lingua, e niente sono meno capaci di fare che moderare i propri desideri; per questo i più credono che noi possiamo fare liberamente solo quelle cose che desideriamo con poco ardore, perché il desiderio di tali cose può essere facilmente frenato dal ricordo di un’altra cosa di cui spesso ci ricordiamo, e non quelle cose che desideriamo con una grande intensità che non può essere smorzata dal ricordo di un’altra cosa. Tuttavia se non sapessero per esperienza che noi facciamo molte cose di cui dopo ci pentiamo, e che spesso, quando siamo in conflitto fra affetti contrastanti, vediamo il meglio e seguiamo il peggio, niente impedirebbe loro di credere che noi facciamo tutto liberamente. Così il bambino crede di desiderare liberamente il latte, il fanciullo adirato la vendetta, il pauroso la fuga. Anche l’ubriaco crede di dire per libero decreto della Mente certe cose che dopo, da sobrio, vorrebbe aver taciuto: così il delirante, la chiacchierona e il bambino e moltissimi altri uomini del genere credono di parlare per libero decreto della Mente, mentre invece non sono capaci di contenere l’impulso che hanno di parlare, cosicché l’esperienza insegna, non meno chiaramente della ragione, che gli uomini credono di essere liberi solo perché sono consapevoli delle loro azioni e ignari delle cause da cui sono determinati; e inoltre perché i decreti della Mente non sono altro che gli appetiti stessi e perciò variano a seconda delle disposizioni del Corpo.
Il bambino crede di desiderare liberamente il latte
Crediti
Quotes per Baruch Spinoza
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