Il buon lettore
È lui – il buon lettore, l’eccellente lettore – che ha salvato più e più volte l’artista dalla distruzione per mano degli imperatori, dei dittatori, dei preti, dei puritani, dei filistei, dei politici, dei poliziotti, dei direttori delle poste e dei pedanti. Mi si permetta di definire questo ammirevole lettore. Non appartiene a una nazione o a una classe specifica. Non c’è direttore di coscienza o club del libro che possa gestire la sua anima. Il suo modo d’accostarsi a un’opera di narrativa non è determinato da quelle emozioni giovanili che portano il lettore mediocre a identificarsi con questo o quel personaggio e a “saltare le descrizioni”. Il buon lettore, il lettore ammirevole, non s’identifica con il ragazzo o la ragazza del libro, ma con il cervello che quel libro ha pensato e composto. Al lettore ammirevole non interessano le idee generali; ma la visione particolare. Gli piace il romanzo non perché gli permette di inserirsi nel gruppo (per usare un diabolico luogo comune delle scuole avanzate); gli piace perché assorbe e capisce ogni particolare del testo, gode di ciò che l’autore voleva fosse goduto, sorride interiormente e dappertutto, si lascia eccitare dalle magiche immagini del grande falsario, del fantasioso falsario, del prestigiatore, dell’artista. In realtà, di tutti i personaggi creati da un grande artista, i più belli sono i suoi lettori.

Crediti
 Vladimir Nabokov
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Quotes per Vladimir Nabokov

Certe persone - e io sono di quelle - odiano il lieto fine. Ci sentiamo frodati. Il dolore è la norma.  Pnin

Non so se sia mai stato rilevato prima d'ora che una delle caratteristiche principali della vita è la separazione.

Ne valeva la pena, sì, anche se gli sarebbe toccato trascinare quel mastodonte per chissà quanto tempo attraverso la palude del matrimonio; ne valeva la pena anche se quella fosse sopravvissuta a tutti; ne valeva la pena affinché la presenza di lui apparisse naturale, e così tutte le sue tenere licenze di patrigno.  L'Incantatore

Non si legge il libro di un artista con il cuore (il cuore è un lettore singolarmente stupido) e neppure con il solo cervello, ma con il cervello e la spina dorsale. Signore e signori, è il brivido alla spina dorsale a rivelarvi davvero ciò che l'autore provava e voleva farvi provare.

Due idee danzavano allacciate in un lento, meccanico minuetto, tra cenni del capo e riverenze: una era Abbiamo-tanto-da-dirci; l'altra era Non-abbiamo-niente-da-dirci. Ma sono cose che possono cambiare in un istante.