Il concetto di sovranitàNon vi è sovranità che ad una condizione: non avere l’efficacia del potere, che è azione, supremazia dell’avvenire sul momento presente, supremazia della terra promessa. Certamente, è tremendo non lottare per distruggere un avversario crudele, significa offrirsi alla morte. (…)

È senza dubbio questa la fatalità di tutto ciò che è umanamente sovrano; ciò che è sovrano non può dare se non nella negazione di sé stesso (basta il minimo calcolo, e tutto crolla, non vi è altro che la servitù, la supremazia dello scopo e del calcolo sul tempo presente), o nell’istante durevole della morte. La morte è il solo mezzo per evitare alla sovranità l’abdicazione. Non c’è schiavitù nella morte: nella morte non vi è più nulla.

Crediti
 Georges Bataille
 La littérature et le mal
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Quotes per Georges Bataille

(…) è il mondo umano che, formato nella negazione dell'animalità, o della natura [più esattamente formato dal lavoro], nega se stesso e, in questa seconda negazione, si supera senza tuttavia tornare a ciò che aveva un primo tempo negato.

Così i grandi monumenti si alzano come dighe, opponendo la logica della maestà e dell'autorità a tutti gli elementi torbidi: è sotto la forma delle cattedrali e dei palazzi che la Chiesa e lo Stato si rivolgono e impongono silenzio alle moltitudini.

Negare la volontà per dissolversi nell'abbondono… ciò che ne emerge è di arroventata lucidità.
Vedo ciò a cui il discorso non giunse mai. Sono aperto, breccia spalancata, all'inintelligibile cielo e tutto in me precipita, si accorda in un disaccordo ultimo, rottura di ogni possibile, bacio violento, ratto perdita nella completa assenza del possibile, nella notte opaca e morta, eppure luce non meno inconoscibile, accecante nel profondo del cuore.

La situazione degli uomini è scoraggiante. Essi debbono «comunicare». Ma la «comunicazione» non può realizzarsi senza ferire o insozzare gli esseri. La «comunicazione» non può avvenire da un essere pieno e intatto ad un altro: essa vuole esseri in cui si trovi posto in gioco l'essere al limite della morte, del nulla. La presenza altrui è pienamente rivelata soltanto se l'altro si china egli pure sull'orlo del suo nulla. La comunicazione avviene solo tra due esseri messi in gioco – lacerati, sospesi, chini entrambi sul loro nulla.  Su Nietzsche

Colui che tiene a ignorare o a misconoscere l'estasi è un essere incompleto il cui pensiero è ridotto all'analisi.