Il concetto di sovranitàNon vi è sovranità che ad una condizione: non avere l’efficacia del potere, che è azione, supremazia dell’avvenire sul momento presente, supremazia della terra promessa. Certamente, è tremendo non lottare per distruggere un avversario crudele, significa offrirsi alla morte. (…)

È senza dubbio questa la fatalità di tutto ciò che è umanamente sovrano; ciò che è sovrano non può dare se non nella negazione di sé stesso (basta il minimo calcolo, e tutto crolla, non vi è altro che la servitù, la supremazia dello scopo e del calcolo sul tempo presente), o nell’istante durevole della morte. La morte è il solo mezzo per evitare alla sovranità l’abdicazione. Non c’è schiavitù nella morte: nella morte non vi è più nulla.

Crediti
 Georges Bataille
 La littérature et le mal
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Quotes per Georges Bataille

Chi sono
non io no no
ma il deserto la notte l'immensità
che sono
che cos'è
deserto immensità notte stupida
presto nulla senza ritorno
e senza aver nulla saputo
Morte
risposta
spugna grondante di sogno
solare
sprofondami
che non conosca più
che queste lacrime.

Nella società sovietica, lo scrittore o l'artista sono al servizio dei dirigenti […]. Il mondo borghese che fondamentalmente, è ancor più chiuso del comunismo alla sovranità decisiva, accoglie sicuramente lo scrittore o l'artista sovrano, ma a condizione di non conoscerlo.

Le immagini erotiche o religiose, essenzialmente impongono ad alcuni, i comportamenti dettati dal divieto, ad altri i comportamenti opposti. I comportamenti dei primi rispondono alla tradizione. Anche quelli degli altri sono comuni, per lo meno sotto la forma di un presunto ritorno alla natura, alla quale si oppone il divieto. Ma la trasgressione non è il ritorno alla natura: essa sospende il divieto senza eliminarlo.

Se qualcuno mi chiedesse che cosa siamo, gli risponderei: noi siamo quest'apertura a tutte le possibilità, quest'attesa che nessuna soddisfazione materiale riuscirà mai a esaudire, e che l'articolarsi del linguaggio non può ingannare! Noi siamo alla ricerca d'una sommità.

La differenza tra esperienza interiore e filosofia risiede principalmente nel fatto che, nell'esperienza, l'enunciato non è nulla, se non un mezzo e anche, in quanto mezzo, un ostacolo (…).