I poveri di oggi sono prima di tutto e soprattutto dei non consumatori, più che dei disoccupati. Essi vengono definiti dal fatto di essere consumatori difettosi: infatti, il più basilare dei doveri sociali cui vengono meno è il dovere di essere acquirenti attivi dei beni e servizi offerti dal mercato.
Il consumatore difettoso, chi dispone di risorse troppo scarse per rispondere adeguatamente all’appello, o più esattamente ai richiami seduttivi dei mercati, è gente di cui la società dei consumatori non ha bisogno.
[…]La società dei consumatori cresce rigogliosa finché riesce a rendere perpetua la non-soddisfazione dei suoi membri, e dunque la loro infelicità, per usare il suo stesso termine. Il metodo esplicito per conseguire tale effetto consiste nel denigrare e svalutare i prodotti di consumo poco dopo averli portati alla ribalta nell’universo dei desideri dei consumatori.
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