Mentre gli europei impiegavano le lenti per costruire microscopi, telescopi ed occhiali, i cinesi si divertivano ad adoperarli come giocattoli incantati. Lo stesso fecero con gli orologi. Lenti, orologi ed altri strumenti erano stati inventati in Europa per soddisfare esigenze quali sperimentate da uno specifico ambiente socioculturale. In Cina queste invenzioni piovvero casualmente dal cielo e i cinesi le riguardarono come divertenti stranezze.
I migliori intelletti si dedicavano all’arte e alla filosofia, non alle scienze. Come osservò padre Ricci, «alla matematica come alla medicina non si applicano se non persone che non possono studiare bene le loro lettere per il puoco ingegno e habilità; e così stanno queste scientie in bassa stima e fioriscono assai puoco. I gradi più solenni sono quelli delle scienze morali». In Cina non era il mondo cittadino a scandire il tono della cultura. In una società composta essenzialmente di una élite di literati nutriti alle discipline classiche e di una vasta massa di contadini che, come nota il dr. Chiang «misuravano il tempo in termini di giorni e di anni e non di minuti o di ore», l’orologio aveva scarse possibilità di imporsi come strumento di pratica utilità. Perché ciò accadesse, si sarebbe dovuto verificare un completo ribaltamento della società, delle sue strutture e dei suoi bisogni. La macchina ha ragion d’essere solo come espressione della risposta dell’uomo ai problemi postigli dall’ambiente e recepiti e interpretati traverso il filtro della cultura prevalente.
Se è vero, come dice Alessandro Dumas padre, che gli Inglesi non vivono che di roast-beef e di budino; gli olandesi di carne cotta in forno, di patate e di formaggio; i tedeschi di sauer-kraut e di lardone affumicato; gli spagnuoli di ceci, di cioccolata e di lardone rancido; gl'italiani di maccheroni, non ci sarà da fare le meraviglie se io ritorno spesso e volentieri sopra ai medesimi, anche perché mi sono sempre piaciuti; anzi poco mancò che per essi non mi acquistassi il bel titolo di Mangia maccheroni.
Pellegrino ArtusiCohen racconta Faraday che vede campi ovunque, una rivoluzione dell'energia che illumina la scienza e trasforma il nostro mondo
Bernard Cohen La rivoluzione elettricaL'autentica solitudine della coscienza singola è la libertà del suo non essere accomunabile, che è però universalità del suo essere coscienza.
Giovanni Romano BacchinAveva studiato medicina a Vienna, aveva studiato antropologia, letto di tutto; e ora si stava dedicando al lavoro della sua vita, ch'era lo studio delle cose in se stesse per le strade della vita e della notte.
Jack KerouacQuanto più forte e autonoma diventa la coscienza, e con essa la volontà conscia, tanto più l'inconscio viene relegato sullo sfondo, e tanto più facile diviene per il prodotto della coscienza emanciparsi dal modello archetipico inconscio scopo della vita non è essere dalla parte della maggioranza, ma evitare di trovarsi nelle file dei pazzi.
Marco Aurelio
- Libertà come esperienza politica
Analisi della libertà come esperienza politica secondo Hannah Arendt, enfatizzando l'importanza dell'azione, della pluralità e della partecipazione attiva nella vita pubblica.
- La libertà umana: ovvietà o enigma?
Esplorazione della libertà umana: ovvia ma enigmatica, tra determinismo, quantistica e illusione dell'io.
- Il peso delle aspettative familiari e la forza dell'emancipazione
Riflessione sulla libertà e l'istruzione come mezzi per superare le aspettative di genere, vista attraverso il rapporto madre-figlia e l'importanza della realizzazione personale.
- Responsabilità e libertà
Analisi dell'importanza della responsabilità in relazione alla libertà secondo Hannah Arendt, evidenziando il ruolo attivo degli individui nella vita politica e nella comunità.
- La relazione tra consapevolezza libertà e amore maturo
Una riflessione profonda sul significato della libertà e dell'amore come espressioni supreme dell'essere umano contro il riduzionismo materialista della cultura contemporanea.
La scienza in Cina di Giorgio Cosmacini
Questo libro esplora come la Cina abbia affrontato lo sviluppo scientifico, evidenziando l’importanza delle discipline filosofiche e la scarsità di interesse per la scienza pratica, un tema centrale anche nel testo analizzato. Cosmacini descrive come la visione del mondo in Cina fosse dominata da un approccio umanista piuttosto che scientifico.
Storia della filosofia cinese di Zhao Tingyang
Zhao Tingyang offre una panoramica della filosofia cinese, con un focus sul confucianesimo e la sua influenza sulle scelte culturali e scientifiche. La sua analisi aiuta a comprendere come la cultura cinese abbia messo in secondo piano le scienze in favore delle scienze morali e della filosofia.
Storia della scienza europea di Paolo Rossi
Il libro di Paolo Rossi esplora come le scienze si siano sviluppate in Europa, ponendo l’accento su come le invenzioni scientifiche siano state legate a specifici bisogni culturali e sociali. Un contrasto evidente con l’approccio cinese al medesimo periodo.
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