Egon Schiele ⋯ Nude Self-Portrait, GrimacingUn lugar en el mundo è un film argentino del 1992 diretto da Adolfo Aristarain, che si distingue per la sua profondità narrativa e la sua capacità di trattare temi complessi come le ingiustizie sociali, le lotte per la terra e la ricerca di identità. Il film è prodotto da José Antonio Félez e Adolfo Aristarain e vede come protagonisti José Sacristán, Federico Luppi e Cecilia Roth.

La storia segue la vita di Ernesto, interpretato da José Sacristán, un uomo che dopo molti anni di assenza decide di ritornare al suo paese natale, un piccolo villaggio rurale in Argentina. Ernesto, un medico idealista, è accompagnato dalla moglie Lucía (Cecilia Roth) e dal figlio Juan (Leonardo Sbaraglia). Il ritorno al villaggio rappresenta per Ernesto un viaggio nella memoria e nei sentimenti, un confronto con il passato e con le radici profonde della sua esistenza.

Nel villaggio, Ernesto si scontra con le dure realtà sociali e politiche del luogo. La comunità è oppressa da potenti latifondisti che sfruttano i contadini e accumulano ricchezze a scapito dei più deboli. Questi latifondisti, rappresentanti di un potere corrotto e prepotente, sono disposti a tutto pur di mantenere il controllo sulle terre e sulle vite degli abitanti del villaggio. Ernesto, con il suo forte senso di giustizia e la sua determinazione, decide di unirsi alla lotta contro queste ingiustizie, cercando di organizzare i contadini e di sensibilizzare la comunità alla resistenza e alla lotta per i propri diritti.

Un punto centrale del film è la relazione di Ernesto con il suo amico e mentore, il maestro della scuola rurale, che incarna la saggezza e l’esperienza delle generazioni precedenti. Questo personaggio, interpretato magistralmente da Federico Luppi, rappresenta una guida morale per Ernesto, aiutandolo a navigare attraverso le difficoltà e le sfide della loro lotta comune. La figura del maestro è simbolica, rappresentando la trasmissione del sapere e dei valori etici di generazione in generazione.

Lucía, la moglie di Ernesto, è un personaggio altrettanto significativo. Con la sua forza e il suo coraggio, Lucía supporta il marito nelle sue battaglie, diventando un pilastro fondamentale nella lotta contro le ingiustizie. La sua relazione con Ernesto è caratterizzata da un profondo rispetto reciproco e da una comunione di ideali, rendendo il loro legame un esempio di amore e collaborazione nella resistenza contro le oppressioni.

La narrazione del film è arricchita da numerosi flashback che esplorano il passato di Ernesto e le esperienze che lo hanno formato. Attraverso questi ricordi, il pubblico viene introdotto alle motivazioni che spingono il protagonista a combattere per una causa giusta, nonostante le difficoltà e i pericoli. La storia personale di Ernesto si intreccia con quella del villaggio, creando un quadro complesso e commovente delle lotte umane per la dignità e la giustizia.

Il paesaggio rurale argentino, con i suoi vasti campi e le sue comunità agricole, è rappresentato con una bellezza struggente nel film. Le riprese panoramiche e la colonna sonora evocativa contribuiscono a creare un’atmosfera autentica e coinvolgente, che immerge lo spettatore nella realtà della vita contadina e nella bellezza naturale del paese. Questo sfondo visivo e sonoro amplifica l’impatto emotivo della storia, rendendo il film un’esperienza cinematografica intensa e memorabile.

“Un lugar en el mundo” non è solo un film sulla lotta contro le ingiustizie sociali, ma anche una riflessione profonda sull’identità, le radici e il senso di appartenenza. Attraverso la storia di Ernesto, il film esplora il significato di trovare il proprio posto nel mondo, sia fisicamente che spiritualmente. La ricerca di Ernesto è universale, risuonando con chiunque abbia mai cercato di capire chi è e dove appartiene.

Video
Crediti
 Autori Vari
 Un lugar en el mundo
  Produttori: José Antonio Félez, Adolfo Aristarain
 SchieleArt • Heritage Images Nude Self-Portrait, Grimacing • 1910




Quotes per Autori Vari

L'illusione di poter muovere le cose, di manipolare le persone, quando invece l'unico potere di decisione non spetta mai al soggetto - supremazia del soggetto, sempre sopravvalutata rispetto a quella dell'oggetto - ma al suo inconscio a quello che è il suo volere più profondo e non apparente; chi finisce nella tela del ragno è lui ad averlo deciso o meglio il suo inconscio e non il ragno.

La lode e il rimprovero, il guadagno e la perdita, il piacere e il dolore vanno e vengono come il vento. Per essere felici, restate fermi come un grande albero al centro di ogni turbine.

Mai scambiare la comprensione e la magnanimità con la debolezza. Queste sono infatti la massima rappresentazione di un cuore puro, di una chiarezza superiore e di una grande forza nascosta.

Gli artisti sono come i filosofi, spesso hanno una salute troppo fragile, ma questo non è a causa delle loro malattie né le loro nevrosi, è perché hanno visto nella vita qualcosa di troppo grande per chiunque, di troppo grande per loro, e li ha marcati l'invadenza della morte.

Le ricchezze di oggi non sono ricchezze umane; sono ricchezze per il capitalismo, che corrispondono all'esigenza di vendere e stupire. I prodotti che fabbrichiamo, distribuiamo e amministriamo sono l'espressione materiale della nostra alienazione.