Il diciannovesimo secolo
Si potrebbe dire che, in un certo senso, il diciannovesimo secolo si è sforzato verso tutto ciò che Goethe aveva tentato di raggiungere personalmente, una universalità che comprende e che ammette tutto, una tendenza a dare accesso a tutti, un realismo ardito, un rispetto del fatto. Da dove viene che il resultato totale non sia un Goethe, ma un caos, un sospiro nihilista, una confusione in cui non si sa dove battere la testa, un istinto di sfinimento il quale, continuamente, nella pratica, spinge ad un ritorno al diciottesimo secolo? (— per esempio sotto forma di sentimento romantico, di altruismo e d’ipersentimentalità, di femminismo nel gusto, di socialismo nella politica — ). Il diciannovesimo secolo, finendo non sarebbe dunque che un diciottesimo secolo rinforzato e indurito, altrimenti detto un secolo di decadenza? In modo che non solo per la Germania, ma per tutta l’Europa, Goethe non sarebbe stato che un incidente, una bella inutilità? Ma si disconoscono i grandi uomini se li si considera sotto la miserabile prospettiva di una pubblica utilità. Che non se ne possa trarre alcun profitto, è forse la caratteristica stessa della grandezza…

Crediti
 Friedrich Nietzsche
 Il crepuscolo degli idoli
  Oziosità inattuali
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Quotes per Friedrich Nietzsche

Si deve dare il contraccambio, nel bene come nel male: ma perché proprio alla persona che ci fece del bene o del male?

Grazie alla musica le passioni godono di se stesse.

«Lo spirito tedesco»: da diciotto anni una contradictio in adjecto.

È disumano benedire lì dove uno viene maledetto.

L'ateismo, per me, non è un risultato, e tanto meno un avvenimento - come tale non lo conosco: io lo intendo per istinto. Sono troppo curioso, troppo problematico, troppo tracotante, perché possa piacermi una risposta grossolana. Dio è una risposta grossolana, un'indelicatezza verso noi pensatori - in fondo è solo un grossolano divieto che ci viene fatto: non dovete pensare!  Ecce Homo