Sacrifici e orgoglio: il viaggio di IndragopIndragop mostrava qualcosa che sembrava, anzi era, ammirazione. Lo scienziato non si raccapezzava e cominciava a sentirsi agitato; si è imposto di star calmo e ha sollevato un dilemma concreto: come si fa se, dopo tanti anni di lavoro, lei ha bisogno di una casa un po’ migliore, o di una stanza da solo? Ne parla al suo principale, vi mettete d’accordo? Indragop ha assunto un’espressione di allarme, e adesso cercava gli occhi dello scienziato nello specchietto anziché badare alla strada dove procedevano a centoquaranta all’ora. Mai! ha dichiarato: non l’avrebbe mai fatto, si poteva credergli. Lui non era un troublemaker, cosí ha detto, non era un creatore di guai. Lui faceva il suo mestiere: ottobre, novembre (e ha continuato con gli altri otto mesi) e poi tornava a casa a vedere la famiglia, agosto e settembre, ed era contento cosí; e valeva anche per suo fratello, suo cugino, e un altro fratello che lavorava a Dubai. Lo scienziato non doveva preoccuparsi, lui non era quel tipo di persona.

Crediti
 Guido Barbujani
 Soggetti smarriti
  Storie di incontri e spaesamenti
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