il dipinto inginocchiatoVincent Van Gogh in quei giorni d’agosto del 1888 si trovava ad Arles. Era arrivato a febbraio, attratto dalla caratteristica luce che inondava quelle zone. L’estate, fino ad allora, era stata magnifica, molto più bella di quelle che aveva visto e vissuto più a nord. Le persone del posto invece si lamentavano perché il tempo non era più come una volta. Bastava che piovesse una mattina o un pomeriggio e finivano per ripetere quella cantilena. È cosí facile perdere la capacità di stupirsi per la bellezza che ci circonda. È cosí facile perdere il filo che ci lega alla meraviglia. A disturbare Vincent era solo il vento: il maestrale che da nord-ovest spirava verso sud. Con quel vento forte che non scemava mai, non c’era modo di tenere fermo il cavalletto. Ci aveva provato infinite volte a stabilizzarlo, inutilmente. Alla fine aveva capito che la soluzione era una soltanto: poggiare la tela a terra. Per dipingere, cosí, era costretto a inginocchiarsi. Chi lo vedeva in quella posizione, pensava che stesse pregando.

Crediti
 Federico Pace
 La più bella estate
 SchieleArt •   • 




Quotes casuali

Chiunque venga punito, o attenda di esserlo di minuto in minuto.penitente (s.m. o f.) Ambrose Bierce
Il dizionario del diavolo
Non c’è motivo di accordare all'invisibile più importanza che al visibile, né l'inverso. Ciò che non manca d'importanza è il mistero evocato di fatto dal visibile e dall'invisibile, e che può essere evocato di diritto dal pensiero che unisce le cose nell'ordine che evoca il mistero. L'arte, come la concepisco io, è refrattaria alla psicoanalisi: evoca il mistero senza quale il mondo non esisterebbe, ossia il mistero che non si deve confondere con una sorta di problema, per quanto difficile sia.René Magritte
Comincio lentamente a capirti…Tu pensi e senti per mezzo di simboli e figurazioni visibili. La tua nostalgia e il desiderio del mare… quel non so che ti traeva verso di lui… verso quello straniero… era l'espressione della sete di libertà che era sorta e cresciuta in te. Null'altro.Henrik Ibsen