Il dove geografico
Nessuno al mondo ha mai raccontato la stessa storia raccontando la sua a un’ora di distanza, non è solo perché non l’ha raccontata con le stesse parole, il che è comprensibile anche se non è vero che cambiando la forma non cambia la sostanza, ma perché è già influenzato dall’eco del racconto che ne ha fatto un’ora prima, e la sola eco apre prospettive nuove o restringe quella preesistente; il linguaggio che usa, visto che se la racconta di nuovo non la sta raccontando alla stessa persona ma ad un’altra, sarà modulato, consapevolmente o no, sul linguaggio dell’ascoltatore attuale e modificato dal linguaggio con cui costui la recepisce e interloquisce, cioè interviene nella storia stessa che gli viene raccontata; e la morale è: si è dei buoni affabulatori con qualcuno e dei cattivi affabulatori con qualcun altro, così come non si è sempre buoni o sempre cattivi, con qualcuno si è così e con qualcun altro il suo opposto, per tacere del fatto che possiamo permetterci di essere buoni con qualcuno grazie a qualcuno con cui siamo o siamo stati cattivi; poi la nostra storia dipende da dove la stiamo raccontando e talvolta il dove geografico è preminente rispetto al chi la ascolta.

Crediti
 Aldo Busi
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