Due figure sdraiateIl mistero crea dipendenza se si tenta di rincorrerlo: si subisce il fascino e la paura di quella corsa. Il piacere di vivere ancora nel mistero per esplorarlo ed assaporarlo, letteralmente. Molti appaiono interessati pur rimanendo marginali e rimandare tutto ciò che è la vita conosciuta prima per abbracciare con stupore e paura ciò che si palesa ignoto, pare l’unica ipotesi ragionevole. Uno stato che allontana Jana, la protagonista, da ciò che era per diventare un’altra persona. Nel mistero che si muove, il cambiamento arriva forte, violento, istantaneo, inarrestabile. Coglie alla sprovvista e turba anche per la pace che lo accompagna mentre nel profondo svuota e prosciuga. Ora, del mistero, Jana sa che cresce in lei e nasce da lei, ma è ancora inspiegato il perché. Si mostra sotto vesti che non sono lei pur essendo lei. Ed è accompagnato dal sentimento forte per colui che ha mostrato un certo disinteresse, perché sa cosa lo interessa di lei, ed al tempo stesso un certo interesse che lo fa apparire, a Jana, come se quel mistero che è non fosse. Una dimensione fantasmatica esterna ed una dimensione fantasmatica interna accompagnano Jana, tra la donna sommersa nello specchio e la bambina partorita dalla testa. Una vita che appare sognata più che vissuta nella Bologna notturna e sommersa che si accosta al caso che caso non è, ma che ancora, nonostante alcuni disvelamenti, resta mistero.

Crediti
 Vanna Vinci
 SchieleArt •  Zwei liegende figuren • 



Citazioni correlate

  • L'ammirazione di sé richiede disprezzo ⋯ 
    Un saggio chiese a un pazzo quale fosse la strada per la felicità.
    Senz'indugio, come uno cui fosse richiesta la strada per la città più vicina, costui rispose: «Ammira te stesso e vivi per le strade!».
    «Basta,» esclamò il saggio «tu pretendi troppo, mi par che sia sufficiente ammirare se stessi!».
    E il pazzo per tutta risposta: «Ma come si può ammirare costantemente, senza costantemente disprezzare?».
     Friedrich Nietzsche  La gaia scienza
     Filosofia continentale, Aforisma, Psicologia

  • L'artista autentico della propria esistenza ⋯ 
    Un uomo che sia padrone di sé, dovunque possa trovarsi, …ogni suo atto esprime creatività, originalità, esprime cioè la sua personalità vivente… un tal uomo io chiamo il vero artista della vita… un artista della vita non ha bisogno di uscire da sé stesso… il corpo, il corpo fisico che tutti noi abbiamo, è la materia, corrispondente alla tela del pittore, al legno, o alla pietra, o all'argilla dello scultore, al violino, o al flauto del musicista, alle corde vocali del cantante».
     Daisetz Suzuki  Saggi sul buddhismo zen
     Filosofia zen, Spiritualità, Saggistica

  • La penna come spada infuocata ⋯ 
    Il dolore per Annelies non mi avrebbe abbandonato mai. Ma da quel dolore, come un fiore oscuro, nacque una nuova determinazione. Se non potevo salvare lei, forse potevo contribuire a salvare il mio popolo. La mia penna sarebbe diventata la mia spada, e le mie parole il fuoco per accendere le coscienze.
     Pramoedya Ananta Toer  Il mondo degli uomini
     Letteratura postcoloniale, Romanzo autobiografico, Scrittura impegnata

  • Il ciclo degli elementi vuoti ⋯ 
    Il vento scolpisce la pietra,
    la pietra è una tazza d'acqua,
    scorre via l'acqua ed è vento.

    Pietra, vento, acqua

    Il vento turbina e canta,
    mormora l'acqua che scorre,
    la pietra è immobile, tranquilla.

    Vento, acqua, pietra.

    L'uno è l'altro e nessuno:
    tra i loro i nomi vuoti
    passano e svaniscono.

    Acqua, pietra, vento.
     Octavio Paz  Libertà sulla parola
     Surrealismo, Poesia, Natura

  • Il sospetto verso chi incolpa gli altri ⋯ 
    Fin da giovane, ho sempre avuto grandi sospetti verso quelli che se la prendono sempre con qualcun altro e mai guardano a sé stessi.
     Franco Battiato  Tecnica mista su tappeto
     Musica d'autore, Riflessione psicologica, Autobiografia

Tags correlati
Riferimenti