Tote Stadt IIIPortava abiti neri, sgraziati e macchiati. Pareva non vedesse nulla davanti a sé, spesso urtava i tavoli passando. Senza cappello, i capelli corti, irti e spettinati le creavano ali di corvo intorno alla faccia. Aveva un gran naso da ebrea magra, la carnagione giallastra usciva da quelle ali sotto occhiali cerchiati d’acciaio. Metteva a disagio: parlava lentamente, con la serenità di un’indifferenza totale; la malattia, la stanchezza, la miseria o la morte non contavano nulla ai suoi occhi. Supponeva a priori negli altri il più calmo distacco. Esercitava un fascino, e per la sua lucidità, e per le sue idee da allucinata.

Crediti
 Georges Bataille
  Georges Bataille descrive Simone Weil
 SchieleArt •  Tote Stadt III • 1911




Quotes per Georges Bataille

La verità ha una sola faccia, credo: quella di una violenta smentita.

Chiamo esperienza un viaggio ai limiti dell'umano possibile. Ciascuno è libero di non fare tale viaggio, ma, se lo fa, ciò suppone la negazione delle autorità, dei valori esistenti che limitano il possibile. Perché nega altri valori, altre autorità, l'esperienza avente esistenza positiva diventa essa stessa positivamente il valore e l'autorità.  L'expérience intérieure

Il momento estremo dei sensi esige un'autentica innocenza, l'assenza di pretesa morale e persino, in contraccolpo, la coscienza del male.

Che cosa può fare a questo mondo un uomo lucido di mente?
Un uomo che porta in sé un'esigenza sconsiderata?

Le regioni straziate del vizio e del delitto indicano pur sempre il culmine verso il quale tendono le passioni.