Il Festival di Sanremo e il degrado culturale
Il Festival di Sanremo?
Un inutile spettacolo canoro perfetto per la tv; o meglio un demenziale varietà televisivo, in cui quattro scalzacani travestiti da artisti, fanno da balia a grotteschi presentatori, ridicoli direttori artistici e a damigelle insignificanti. Ancor peggio vedere giornalisti prezzolati, sportivi ed attori del momento, rimpinguare il proprio portafoglio. Non è certamente un’iniziativa il cui scopo principale sia parlare di musica, questi parlano del contorno tiepido e insipido che trema intorno al piatto nel quale gli altri gozzovigliano come corvi affamati.

Son periodi difficili per la cultura, di questi tempi. Stiamo vivendo una sorta di oscurantismo culturale che sta facendo precipitare la nostra società in derive inquietanti. Eppure la cultura non è argomento da sottovalutare, e nemmeno da minimizzare, perché da essa dipende l’emancipazione sociale di un popolo. Purtroppo, proprio chi è preposto, a livello istituzionale, a promuovere, sostenere e preservare la cultura, pecca di latitanza, o ancor peggio di superficialità. Anzi, in taluni casi sono proprio le istituzioni ad essere artefici del degrado culturale che ci pervade in questo periodo. Sempre più spesso non sono neanche cattivi, ma incapaci.
E persistono nell’idea di essere nel giusto.

Crediti
 Franco Battiato
 SchieleArt •   • 



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     Benjamin Constant    La verità e la menzogna. Dialogo sulla fondazione morale della politica

  • Non si sfidano più a duello, la violenza era ormai appannaggio delle istituzioni più che dei singoli individui, perfino la cara vecchia scazzottata era diventata barbarica, eppure loro amavano restare fedeli agli antichi codici di comportamento. Sentiva di conoscere nel profondo l'universo maschile, ma non riusciva a immaginare come sarebbe stato farne parte, trovarsi in una stanza di soli uomini, partecipare ai loro riti silenziosi di costrizione e redenzione.
     Chad Harbach  

  • La moda amplificò la cultura di massa, vestendo i giovani di un'uniformità che gridava ribellione e libertà
     Umberto Eco    La cultura di massa

  • Noi italiani siamo come dei nani sulle spalle di un gigante, tutti. E il gigante è la cultura, una cultura antica che ci ha regalato una straordinaria, invisibile capacità di cogliere la complessità delle cose. Articolare i ragionamenti, tessere arte e scienza assieme, e questo è un capitale enorme. E per questa italianità c'è sempre posto a tavola per tutto il resto del mondo.
     Renzo Piano  

  • Karma significa abitudine, preferenze, sistema di valori pre-costituiti. Nel divenire adulti impariamo un sistema di valori provenienti dalla cultura nella quale viviamo, con il quale valutiamo il mondo e facciamo delle scelte. Questo è karma, vivere secondo il karma.
    Diversamente, il Bodhisattva vive secondo i voti. Il voto è come una calamita o una bussola che ci mostra la direzione verso il Buddha. I voti sono la direzione e anche la pratica del sedere in zazen dovrebbe essere basata sui voti.
     Arthur Schopenauer    Consigli sulla felicità

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