Le errate interpretazioni, i tentativi illegittimi di rivendicarlo a sé, hanno contribuito dopo la fine della seconda guerra mondiale al pregiudizio contro Nietzsche. Ma in questa autonoma rinuncia a interrogare Nietzsche si gettava via il bambino insieme all’acqua del bagno. Ciò ha provocato un grande spostamento di competenze. La Francia – così come Nietzsche si era augurato – è diventata di colpo la nazione dove lo si è compreso, dove personaggi non sospetti come Sarte e Camus hanno raccolto la sua eredità…alla Francia si è aggiunta l’Italia, il paese preferito di Nietzsche, dove oggi si trovano gli editori delle sue opere complete…oggiogiorno non hanno più credito le critiche che vedono in Nietzsche, più che un filosofo, un intelletto geniale e un artista dello stile. Troppo a fondo è inciso il suo nome nella tavola dei pensatori che hanno contribuito al progresso della storia. Ai classici interrogativi circa Dio, la libertà e l’immortalità egli ha dato risposte che per la forma e il contenuto non è lecito ignorare.
E il futuro? Secondo Nietzsche, nichilista estatico, il futuro non promette nulla per il principio speranza, con la sua fede banale nel crescente benessere dell’umanità: il futuro si è già dato da tempo in Eschilo, Leonardo o Beethoven.
Il futuro non promette nulla
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