Il grafema
Un segno incomincia a ripetersi dal momento in cui sorge. Se non fosse così, non sarebbe segno, non sarebbe quello che è, cioè quella non-identità a sé che rinvia regolarmente allo stesso. Vale a dire a un altro segno che a sua volta nascerà suddividendosi. Il grafema, così ripetendosi, non ha quindi luogo o centro naturali. Ma li ha mai perduti? La sua eccentricità è un decentramento? Non si può affermare l’irreferenza al centro invece di piangere l’assenza del centro? Perché portare il lutto per il centro? Il centro, l’assenza di gioco e di differenza, non è un altro nome della morte? Quella che rassicura, placa, ma che dalla sua tana tormenta anche, e pone in gioco?

Crediti
 Jacques Derrida
 La scrittura e la differenza
 Pinterest •   • 




Quotes per Jacques Derrida

L'informazione non informa sui fatti o dei fatti, ma informa i fatti.

L'uso del potere di Stato è originariamente eccessivo e abusivo. Come lo è, d'altronde, il ricorso al terrore e alla paura, che è sempre stata l'istanza estrema del potere sovrano dello Stato – in una forma implicita o esplicita, grossolana o sottile, foss'anche contrattuale e protettiva.

Un fantasma non muore mai, ma resta sempre a venire e a rivenire.  Spettri di Marx

[…] La tolleranza è sempre la ragione del più forte, è un segno della sovranità; è il buon viso della sovranità che, dalla sua altezza, fa capire all'altro: non sei insopportabile, ti lascio un posticino a casa mia, ma non dimenticarlo, sei a casa mia…

La vita è l'origine non rappresentabile della rappresentazione.