Che vantaggio hanno le pecore dal fatto che nessuno impedisca loro di parlare? Esse si accontentano di belare
Se vi concedono la libertà, fate conto che sono degli imbroglioni che danno più di quello di cui possono disporre. Essi non vi danno cioè del proprio, bensì della merce rubata, vi danno la vostra stessa libertà!
Il padrone è un meccanismo creato dallo schiavo.
Il sasso della via esiste come il concetto che di esso io mi faccio, con questa sola differenza, che l’uno si trova in un luogo differente dall’altro.
Come la rosa è sempre, sin dal principio, una vera rosa e l’usignolo è sempre un vero usignolo, così io non divento uomo solo quando rispondo alla mia vocazione, bensì sin dalla mia nascita sono un vero uomo.
Né la pecora né il cane si affaticano a diventare delle vere pecore, dei veri cani; a nessun animale il proprio essere appare come un compito, un concetto, che esso è tenuto ad attuare.
La proprietà non deve né può venir soppressa bensì ha da essere strappata a esseri fantastici per diventare cosa Mia; così soltanto svanirà l’erronea credenza che io non possa autorizzare me stesso ad avere quel tanto di cui ho bisogno.
Non chiamare peccatori gli uomini, ed essi non saranno tali; tu, tu solo, crei i peccati; e tu che credi falsamente di amare gli uomini, tu li rigetti nel fango del peccato, tu li distingui in viziosi e virtuosi, in umani e disumani; tu, proprio tu, li insudici con la bava della tua ossessione. Perché tu non ami gli uomini, bensì “l’uomo”. Ma io ti dico che tu non hai mai veduto un peccatore: l’hai sognato soltanto.
Se desidero che i miei simili mi comprendano io non posso far uso che dei mezzi umani, i quali stanno a mia disposizione appunto perché, oltre a essere Io, sono anche un uomo. E in verità, soltanto quale uomo io ho dei pensieri. Quale singolo io sono senza pensiero. Chi non può liberarsi da un pensiero non è che uomo: è uno schiavo del linguaggio.
Il linguaggio è il nostro peggior tiranno, perché solleva contro di noi un esercito di idee fisse.
Finché il pensiero non è il Mio pensiero, esso non sarà mai altro che la continuazione, l’ampliamento di un’idea comune: il lavoro di uno schiavo.
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