Io metto in disparte con profondo rispetto il nome di Eraclito. Se la folla degli altri filosofi rifiutava la testimonianza dei sensi perché i sensi sono molteplici e variabili, egli ne rifiutava la testimonianza perché essi presentano le cose come se esse avessero durata ed unità. — Eraclito, lui pure, fece torto ai sensi. Questi ultimi non mentono né alla maniera che immaginano gli Eleati, né come se lo figurava lui, — in generale essi non mentono. È ciò che noi facciamo della loro testimonianza che vi mette la menzogna, per esempio la menzogna dell’unità, la menzogna della realtà, della sostanza, della durata… Se noi falsiamo la testimonianza dei sensi, è la «ragione» che ne è la causa. I sensi non mentono in quanto che essi mostrano il divenire, la sparizione, il cambiamento… Ma nella sua affermazione che l’essere è una finzione Eraclito avrà eternamente ragione. Il «mondo delle apparenze» è il solo mondo reale: il «mondo-verità» è solamente aggiunto dalla menzogna.
Il «mondo-verità» è solamente aggiunto dalla menzogna
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