Ultima scena del film Stalker

Ci sono momenti nella vita in cui ci sentiamo persi, incerti su cosa fare e su quale strada prendere. Siamo circondati da mille stimoli e spesso ci troviamo a dover scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile. Ma perché ci troviamo in questa situazione? Perché abbiamo paura di agire e di dire ciò che realmente pensiamo? In questo articolo esploreremo il tema del peso dei gesti non fatti e delle parole non dette, cercando di capire come possiamo aprire gli occhi sulla nostra ottusità e sulla nostra incapacità di vedere il mondo al di fuori dei nostri confini.

Perché ci troviamo immersi in questa straordinaria ottusità?

Fin dalla nascita, ci troviamo immersi in un mondo che ci impone regole e limiti. Cresciamo in una società che ci condiziona, ci impone degli standard e ci dice cosa è giusto e cosa è sbagliato. Ci sentiamo costretti a conformarci a queste regole, anche quando non siamo d’accordo con esse. Così facendo, ci priviamo della possibilità di esprimere la nostra personalità e di manifestare la nostra individualità. Ci ritroviamo a dover vivere in un mondo che non ci appartiene, costretti a indossare una maschera che non ci appartiene.

Come aprire gli occhi sulla propria ottusità?

Il primo passo per aprire gli occhi sulla propria ottusità è quello di smettere di giudicare gli altri e di incolpare gli altri per le nostre scelte. Dobbiamo prendere la responsabilità delle nostre azioni e delle nostre parole, e cercare di capire quali sono i nostri veri desideri e le nostre reali aspirazioni. Solo così potremo trovare la forza di agire e di dire ciò che realmente pensiamo.

Inoltre, è importante cercare di vivere il presente e di godersi ogni momento della vita. Troppo spesso ci concentriamo sul futuro o sul passato, senza mai vivere il momento presente. Ma il presente è l’unica cosa che abbiamo, e dobbiamo imparare a valorizzarlo al massimo.

Crediti
 Autori Vari
 Stalker
  Gilles Deleuze, Félix Guattari
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