Fino ad ora, quando i borghesi facevano una rivoluzione politica, quando eseguivano uno di quei movimenti di cui i risultati erano soltanto un cambiamento di padroni per il popolo, essi avevano l’abitudine di pubblicare decreti, annunciavano al paese la volontà del nuovo governo; il decreto veniva affisso nei municipi, e il prefetto, i tribunali, il sindaco, la polizia lo facevano eseguire. La rivoluzione veramente popolare non seguirà questo esempio; non scriverà decreti, non reclamerà il servizio della polizia e dell’amministrazione governativa. Non è con dei decreti, con delle parole scritte sulla carta che si emancipa il popolo, ma con degli atti.
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