Stimo moltissimo queste due piccole parole: non lo so. Piccole, ma dotate di ali per volare. Ci ingrandiscono la vita fino a una dimensione che non sta in noi stessi e fino alla grandezza in cui è sospesa la nostra minuscola Terra. Se Isaac Newton non si fosse detto non lo so, le mele nel suo giardino avrebbero potuto continuare a cadere come grandine, e lui, nel migliore dei casi, si sarebbe solo chinato a raccoglierle e mangiarle. Se la mia connazionale Maria Skłodowska-Curie non si fosse detta non lo so, probabilmente sarebbe rimasta insegnante di chimica in un collegio per signorine di buona famiglia e in questo lavoro, per altro molto decoroso, avrebbe trascorso la sua vita. Ma continuò a ripetersi non lo so e proprio queste parole la portarono due volte a Stoccolma, dove vengono assegnati i premi Nobel a persone dallo spirito inquieto e in continua ricerca.
Anche il poeta, se è un vero poeta, deve ripetersi perpetuamente non lo so. Con ogni verso cerca di rispondere, ma nel momento in cui pone il punto finale, è assalito dai dubbi e inizia a percepire che la sua risposta è temporanea e in nessun caso soddisfacente. Allora riprova e riprova, così che i successivi tentativi della sua insoddisfazione verso sé stesso gli storici della letteratura li fissino con una graffetta enorme per denominarli L’Opera.
Il mondo come volontà e rappresentazione di Arthur Schopenhauer
Un’opera filosofica che esplora il rapporto tra volontà, conoscenza e realtà, collegando il concetto di”non lo so alla continua ricerca della verità nell’esistenza umana.
La nascita della tragedia di Friedrich Nietzsche
Nietzsche esamina la tensione tra l’apollineo e il dionisiaco, due forze creative che alimentano il dubbio e la ricerca artistica, paralleli al tema del non lo so.
La poesia del pensiero di George Steiner
Un saggio che indaga il legame profondo tra filosofia e poesia, esplorando come il dubbio e la ricerca incessante caratterizzino entrambe le discipline.
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