Socrate scopre per primo il concetto di psyche su cui si fonda l’Occidente, di cui W.Jaeger scrive: Ma che cos’è l’anima? o, con la parola greca e socratica, che cos’è psyche? Si consenta per il momento, di porre questo problema solo in un senso puramente filologico. Quello che colpisce è che quando Socrate, in Platone come negli altri Socratici, pronuncia questa parola anima vi pone sempre come un fortissimo accento e sembra avvolgerla in un tono appassionato e urgente, quasi di evocazione. Labbro greco non aveva mai, prima di lui, pronunziato così questa parola. Si ha il sentore di qualcosa che ci è noto per altra via: e il vero è che qui per la prima volta nel mondo della civiltà occidentale, ci si presenta quello che ancora oggi talvolta chiamiamo con la stessa parola, anche se gli psicologi moderni non associano ad essa la nozione di sostanza reale. La parola anima, per noi, in grazia delle correnti spirituali per cui è passata nella storia, suona sempre con un accento etico o religioso. Ma questo alto significato, essa lo ha preso per la prima volta nella predicazione protrettica di Socrate.
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