Questo prologo potrebbe definirsi L’Estetica di Berkeley… perché applica alle lettere l’argomento che questi applicò alla realtà. Il sapore della mela (dichiara Berkeley) sta nel contatto del frutto con il palato non nel frutto stesso Analogamente (direi io) la poesia sta nel commercio del poema con il lettore non nella serie di simboli che registrano le pagine di un libro… Questo forse non è una novità… Ma quando si abbiano i miei anni le novità importano meno della verità.
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