Egon Schiele ⋯ Český Krumlov
Il mare della vita ci conduce al naufragio, questo è sicuro, ma se questo naufragare rappresenterà la fine di tutto o l’inizio di qualcos’altro è destinato a rimanere precluso alla nostra conoscenza qui e ora. Tale ignoranza sul nostro destino può generare ansia e paura, ma può essere anche una specie di balsamo nella misura in cui si accetta di confluire senza pretese nell’immenso mare del processo cosmico deponendo ogni volontà di controllo e di rassicurazione, come nella celebre chiusa dell’Infinito: «Così tra questa immensità / s’annega il pensier mio: / e il naufragar m’è dolce in questo mare».
Ma come annotava Hannah Arendt, «negli uomini esiste un’inclinazione, forse un bisogno, a pensare al di là dei limiti della conoscenza». Ed è da questa inclinazione-bisogno che nasce la terza domanda kantiana su che cosa sia lecito sperare. C’è spazio per una speranza legittima che non tradisca la ragione e che insieme preservi dal cinismo di chi ritiene la vita solo una lotta spietata senza altro senso che la temporanea sopravvivenza?

Crediti
 Vito Mancuso
 Il bisogno di pensare
 SchieleArt •  Český Krumlov • 



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  • Il significato e la dignità dell'amore, inteso come sentimento, dipendono dal fatto che esso ci costringe a riconoscere nell'altro, realmente e con tutto il nostro essere, quello stesso valore centrale e assoluto che, in forza dell'egoismo, noi ammettiamo soltanto in noi stessi. L'amore è importante non come uno qualsiasi dei nostri sentimenti, ma in quanto è il trasferimento di tutto il nostro interesse vitale da noi stessi nell'altro, lo spostamento del centro stesso della nostra vita personale.
     Vladimir Sergeevic Solov'ëv  

  • A volte a nostra insaputa ci troviamo diretti verso un precipizio, sia che ciò avvenga per caso o intenzionalmente, non possiamo fare niente per evitarlo...
     David Fincher  

  • A poco a poco egli aveva preso l'abitudine di soffermarsi sui suoi morti ad uno ad uno, e piuttosto presto nella vita aveva cominciato a pensare che andasse fatto qualcosa per loro. E loro erano lì, accanto a lui, forti di quell'essenza semplificata, più intensa, di quell'assenza consapevole, di quella pazienza eloquente, così corporei e presenti che pareva avessero soltanto perduto l'uso della parola.
     Henry James    L'altare dei morti

  • Conformarsi è sottomettersi e vincere è conformarsi, essere vinto. Per questo ogni vittoria è una grossolanità. I vincitori perdono sempre tutte le qualità di insoddisfazione verso il presente che li hanno portati alla lotta che ha dato loro la vittoria. Sono soddisfatti, e soddisfatto può essere solo colui che si conforma, che non ha la mentalità del vincitore. Vince solo chi non riesce mai. È forte solo chi desiste sempre. La cosa migliore, la più regale, è abdicare.
     Fernando Pessoa    Una sola moltitudine

  • Con la consueta raffinatezza, la penna di Borges, ha tradotto in arte il pensiero speculativo di Zenone, a riprova del fatto che, sebbene molti filosofi rappresentano la morte del poeta, i poeti sono spesso in grado di rendere sublime la filosofia.
     Elias Canneti    La morte della bussola

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