Egon Schiele ⋯ Donna accovacciataIo credo aver trovato il senso della vita generale. L’individuo non può esser felice per se stesso, perché in fondo a tutto ciò è la morte. Il segreto dunque della felicità anche per l’individuo mortale è di sentirsi immortale, di sentirsi cioè vivere dentro gli altri, dentro l’umanità, dentro l’Essere universale. La morte dunque non m’importa: ripugna a tutta la compagine che forma il mio essere, ripugna alla vaga coscienza che hanno tutte le mie molecole, tutte le unità elementari che formano di me una colonia; esse anzi mi faranno sentire tutta la loro forza coesiva al momento dell’atto: ma non ripugna alla mia coscienza superiore.
Vivere è per me troppo doloroso: ogni sofferenza altrui si ripercuote ora in me con troppa violenza. Io potrei essere il più sfortunato dei miei simili e non soffrirei un millesimo di quello che soffro ora, che mi sento penetrato, inebriato da tutta la sofferenza degli uomini. Fuggire l’agglomeramento, la città, il contatto dei miei simili e rifugiarmi nei campi, isolarmi in mezzo alla natura sana e serena? Ma ora anche le lande, ove gli eremiti si seppellivano, sono proprietà d’alcuno e in nessuna parte tace l’eco della miseria… D’altronde è troppo tardi.

Crediti
 Giovanni Cena
 Gli ammonitori
  A cura di Folco Portinari
 SchieleArt •  Donna accovacciata • 1918




Quotes casuali

La coscienza collettiva è l'insieme delle credenze e dei sentimenti comuni alla media dei membri di una società. Questo insieme ha una vita propria che non esiste se non attraverso i sentimenti e le credenze presenti nelle coscienze individuali.Émile Durkheim
Lo stato d'eccezione diventa un dispositivo strategico per giustificare l'esclusione di determinate categorie di persone.Giorgio Agamben
Homo Sacer
Lo scrivere non salva la vita, anche se permette a qualche suo istante di sopravvivere nelle parole, perché la vita non può riconoscere e ritrovare in esse la propria verità immediata, inesprimibile e fuggitiva. La vera letteratura non è quella che lusinga il lettore, confermandolo nei suoi pregiudizi e nelle sue insicurezze, bensì quella che lo incalza e lo pone in difficoltà, che lo costringe a rifare i conti col suo mondo e con le sue certezze.Claudio Magris

Riferimenti