Il senso della vocazione nella vita
Nei momenti di infelicità penso sempre a che cosa significhi il fatto che un uomo come me possa vivere l’intera vita sviluppando le proprie predisposizioni e la propria vocazione innata. E penso a tutti quelli che invece mi davano contro sostenendo che così non andava e che sarei stato molto infelice. Se a volte mi sono sentito infelice, è accaduto più per una méprise, per uno sbaglio di persona, perché mi sono creduto un altro rispetto a quello che sono, e ho compianto la miseria di costui: per esempio quando pensavo di essere un libero docente che non riesce a diventare professore e non ha studenti; o uno di cui quel tale filisteo parla male e quella tale pettegola maligna; o un accusato in quel processo per offese; o l’amante al quale la fanciulla di cui si era invaghito non vuole dare ascolto; o il paziente costretto a casa dalla propria malattia; o altre persone tormentate da analoghe miserie. Io non sono stato niente di tutto questo, è tutta stoffa a me estranea, di cui è fatto semmai l’abito che ho indossato per un poco, e che poi ho smesso per un altro. Ma chi sono mai io? Colui che ha scritto Il mondo come volontà e rappresentazione e che ha dato una soluzione al grande problema dell’esistenza, tale da rendere forse obsolete le precedenti, e che comunque occuperà i pensatori per i secoli a venire. Questo sono io, e che cosa potrebbe tangermi negli anni che mi restano ancora da vivere?

Crediti
 Arthur Schopenhauer
 L'arte di conoscere sé stessi
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Quotes per Arthur Schopenhauer

Per un essere pensante non è una posizione piacevole star sopra una di queste innumerevoli sfere liberamente sospese nello spazio sconfinato, senza saper da dove viene né dove va, ed essere soltanto uno degli innumerevoli esseri simili, che si affollano, si sospingono, si tormentano, nascendo e trapassando veloci e senza sosta nel tempo senza principio e senza fine; e in tutto ciò nulla che permanga, se non la nuda materia e il ritorno delle stesse, svariate forme organiche, tramite certe vie e canali che esistono da sempre.

Dimenticare un aspetto negativo dell'indole di una persona è come buttare via del denaro guadagnato con fatica.

All'uomo di spiccate doti intellettuali la solitudine offre un duplice vantaggio: primo, stare con sé stesso, e secondo, non stare con gli altri. Vantaggio questo cui si attribuirà un alto valore quando si consideri quanta costrizione, quanti inconvenienti e persino quanti rischi comporta ogni relazione umana. Dice la Bruyère: Tutto il nostro male deriva dal non riuscire a stare soli.  Consigli sulla felicità

La nostra felicità dipende più da ciò che abbiamo nel nostro animo che dalle circostanze esterne  L'arte di essere felici

Siamo come dei ghirigori che la volontà di vivere traccia nella lavagna infinita dello spazio e del tempo.


Riferimenti