Nei momenti di infelicità penso sempre a che cosa significhi il fatto che un uomo come me possa vivere l’intera vita sviluppando le proprie predisposizioni e la propria vocazione innata. E penso a tutti quelli che invece mi davano contro sostenendo che così non andava e che sarei stato molto infelice. Se a volte mi sono sentito infelice, è accaduto più per una méprise, per uno sbaglio di persona, perché mi sono creduto un altro rispetto a quello che sono, e ho compianto la miseria di costui: per esempio quando pensavo di essere un libero docente che non riesce a diventare professore e non ha studenti; o uno di cui quel tale filisteo parla male e quella tale pettegola maligna; o un accusato in quel processo per offese; o l’amante al quale la fanciulla di cui si era invaghito non vuole dare ascolto; o il paziente costretto a casa dalla propria malattia; o altre persone tormentate da analoghe miserie. Io non sono stato niente di tutto questo, è tutta stoffa a me estranea, di cui è fatto semmai l’abito che ho indossato per un poco, e che poi ho smesso per un altro. Ma chi sono mai io? Colui che ha scritto Il mondo come volontà e rappresentazione e che ha dato una soluzione al grande problema dell’esistenza, tale da rendere forse obsolete le precedenti, e che comunque occuperà i pensatori per i secoli a venire. Questo sono io, e che cosa potrebbe tangermi negli anni che mi restano ancora da vivere?
Il mondo come volontà e rappresentazione di Arthur Schopenhauer
Questo classico della filosofia esplora il concetto di volontà come forza motrice dell’esistenza umana, e la distinzione tra il mondo fenomenico e la rappresentazione. Schopenhauer considera la volontà come una forza universale, influente nelle esperienze umane e nel loro significato. Questo testo invita a riflettere sulla natura della realtà e il senso della vita, questioni che risuonano con il tema della ricerca di autenticità.
Essere e tempo di Martin Heidegger
Un pilastro del pensiero esistenzialista, questo libro esamina la relazione tra l’essere e il tempo, focalizzandosi sull’individualità e sull’autenticità. Heidegger esplora il concetto di esserci, che invita a vivere autenticamente, allineandosi alla propria natura senza farsi vincolare dai costrutti sociali. Un testo profondo che risuona con il tema dell’autorealizzazione.
La nausea di Jean-Paul Sartre
In questo romanzo filosofico, Sartre riflette sulla condizione umana e la percezione di sé. Attraverso il protagonista, Antoine Roquentin, emerge un senso di disgusto verso le convenzioni sociali e le etichette identitarie. La sua scoperta della nausea come risposta alla superficialità sociale lo spinge verso un senso di identità autentica, tema parallelo alla ricerca della propria vocazione.
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