Il soggetto è il pensare
Il cogito ergo sum cartesiano, svolto in tutta la sua infinita portata teoretica, si svela nell’infinitezza del cogitare: cogito ergo non sum.
La laconica formulazione hegeliana il pensiero rappresentato come soggetto è il pensante dice una cosa abissale: dice che non v’è soggetto del rappresentare di cui possa dirsi attività o funzione, ma il sé del rappresentare è mera rappresentazione di sé e dell’altro, rappresentato a sé stesso: risolvendo in sé stessa colui che la compie, la rappresentazione si dissolve nel suo nulla. Ciò che differenzierebbe il soggetto dal pensare, rappresentato come sua funzione, dividerebbe il soggetto da sé stesso, gli toglierebbe non pure l’attività del pensare, ma la soggettività. Il soggetto è dunque il pensare, il quale non è soggetto di nulla; se così non fosse, il soggetto, definito come pensiero rappresentato, resterebbe indefinito: dove il soggetto si presumeva attivo si svela invece passivo, rappresentato, fatto essere da altro, dunque oggetto gettato là. Ma il pensiero non riconoscerebbe sé stesso in quel fantoccio piantato nel deserto dell’esistenza, e ancora rappresentazione sarebbe un pensiero che si compromettesse a riconoscerlo.

Crediti
 Giovanni Romano Bacchin
 Pinterest •   • 




Quotes per Giovanni Romano Bacchin

La domanda che cos'è la metafisica? tenta questa sola cosa: condurre le scienze a riflettere sul fatto che esse incontreranno necessariamente, e perciò sempre e dappertutto, il tutt'altro rispetto all'ente, il niente di ente. A loro insaputa, esse stanno già in riferimento all'essere. Solo dalla verità dell'essere, di volta in volta dominante, esse ricevono una luce per poter vedere e considerare come tale, l'ente che si rappresentano.

Niente (il non-ente) resiste al pensare e lo limita, opponendovisi, così che esso resti al di qua del pensiero, oscuro ed impenetrabile. Ciò che limita il pensare è limite inerente al rappresentare, ma all'interno del rappresentare stesso, che è rappresentazione del proprio limite, limite rappresentato, non posto, ma presupposto.

Pensare è perdersi in ciò che si pensa e chi pensa è nemico del pensare: penserà veramente quando non sarà più lui a pensare.

La massima devastazione non si compie là dove venga distrutto qualcosa, ma dove tutto resti e venga meno la coscienza che lo vede.

Per chi ama la terraferma, il mare è solo la distanza da un posto ad un altro. Per chi ama il mare, la terraferma è attesa del prossimo viaggio.