Se potessi essere di carne, credo che solo una cosa cercherei immediatamente: l’amore. Non so se saprei riconoscerlo, però. Ricordo i baci della mamma e perfino il calore liquido dentro la sua pancia, prima ancora che fra le sue braccia. Lo ricordo, perché è l’unico fuoco della mia breve vita. E poi le tue carezze, caro Nanaqui. Le carezze di un bimbo che cercava una sorella con cui giocare a nascondere le paure. Da proteggere e da cui farsi proteggere. Com’è stato amare, Antonin? Era come giocare a rincorrersi o giocare a mosca cieca? Si sentivano i crampi allo stomaco, come quando si ha tanta fame? E quando poi l’amore si perde, piangevi come quando la mamma scompariva? Eccomi qui, condannata a un’eterna mancanza. È il suo esser piena di così tante cose che la rende irresistibile. Tu puoi capirmi. Lo sento benissimo anch’io, come lo sentivi tu, Nanaqui, che l’amore è uno stupore incantevole. Il più incantevole che esista al mondo. E allora parliamo dell’unica volta che quel prodigio, immenso come l’universo, bussò alla grande porta della tua anima, travolgendoti di meraviglia e speranza. Apparve come una dea di guarigione dei tuoi tormenti e delle tue sofferenze: Gènica Athanasiou. Un amore di attrice. Il più grande spettacolo del tuo cuore…
Il suono del candore. L’abisso di cristallo
Crediti
Quotes per Antonin Artaud
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