La natura è attingibile da un’intelligenza finita
quale la nostra, come in uno specchio,
allo stesso modo in cui [ciò accade] a coloro
che si trovano nell’antro di Platone,
i quali, voltati osservando il fondo,
non essendo loro possibile,
rivolgere uno sguardo diretto su di esso,
possono contemplare non la luce,
ma il vestigio della luce,
non le specie e le idee,
ma le ombre delle specie e delle idee,
dove lo specchio consiste in un corpo diafano,
nel quale non sarebbe possibile scorgere l’immagine
se non fosse delimitato dall’opacità dell’ombra.
È così che noi possiamo contemplare il suo volto,
se non attraverso i vestigi e gli effetti
che troviamo presso la materia
La spontaneità è una posa difficilissima da tenere.Oscar Wilde
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