Reclining WomenIl fatto che vogliamo in generale è la nostra sventura: non ha alcuna importanza che cosa vogliamo. Ma il volere (l’errore fondamentale) non può essere mai soddisfatto; per questo non cessiamo mai di volere e la vita è una miseria continua: non è per l’appunto che l’apparenza del volere, il volere oggettivato. Ci illudiamo in continuazione che l’oggetto voluto possa porre fine al nostro volere, invece non appena è raggiunto, assume solo un’altra forma ed è subito di nuovo qui: è il vero demonio, che in continuazione si fa beffe di noi sotto altre forme. I motivi che mutano con varietà infinita sono solo gli esempi dalla cui totalità dobbiamo astrarre l’essenza della nostra volontà.

Senza i motivi non si potrebbe pervenire alla conoscenza della volontà: allo stesso modo che gli occhi non vedrebbero senza lo stimolo della luce. Occhio e sole, la volontà e i suoi motivi, in breve, il mondo intero ci sono di colpo. Anzi, non sono che l’apparenza della volontà unica.

Siamo solo noi stessi a poter porre fine al nostro volere, cessando appunto di volere; questo (la liberazione dal volere) avviene tramite la conoscenza migliore.

L’amore per l’oggetto la cui oggettivazione o apparenza è il mondo, e che, in quanto errore fondamentale, è a un tempo per così dire l’origine del male e del mondo (che sono propriamente tutt’uno). Dall’ultima cosa detta risulta chiaro che è incomparabilmente più vero dire: il diavolo ha creato il mondo, che non: Dio ha creato il mondo. La coscienza migliore non appartiene appunto al mondo, ma gli è contrapposta, non lo vuole.

Crediti
 Arthur Schopenhauer
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Quotes per Arthur Schopenhauer

Un alto grado di intelligenza tende a rendere un uomo asociale.

La realtà è una manifestazione della volontà, un impulso fondamentale che si esprime attraverso la rappresentazione.  Il mondo come volontà e rappresentazione

Gli amici di casa si chiamano così il più delle volte perché sono più amici della casa che del padrone, sono cioè più simili ai gatti che ai cani. Gli amici si proclamano sinceri, i nemici lo sono; si dovrebbe quindi fare tesoro del biasimo di questi ultimi come di un'amara medicina, per conoscersi meglio. Nel bisogno gli amici sono rari? Al contrario. Non appena si è fatta amicizia con qualcuno, quello si trova in difficoltà e chiede denaro in prestito.  Consigli sulla felicità

Se abbiamo una volta per tutte conosciuto chiaramente le nostre forze e buone qualità, come pure i nostri difetti e debolezze, fissando in corrispondenza la nostra meta e rassegnandoci per quello che è irraggiungibile, sfuggiremo, grazie a ciò, nel modo più sicuro, fin dove la nostra individualità lo consentirà, al più amaro di tutti i dolori, alla scontentezza di noi stessi, che è l'immancabile conseguenza del non conoscere la propria individualità, della falsa presunzione e della temerarietà che ne deriva.  L'arte di essere felici

La salute soprattutto prevale talmente sui beni esteriori che in verità un mendicante sano è più felice di un re malato.