Anche tra gli agi e i piaceri, ci si sente esiliati in terra straniera. C’è dolore perfino nella felicità, perché i tuoi possessi, in realtà, non sono davvero tuoi. Tutto questo è causato da Lui. Si dice che i colpi della sorte ci facciano rinsavire, che si impara dalle avversità.
Quando Egli si manifesta come felicità dei sensi, non ci si sente appagati perché Egli appare contemporaneamente come sensazione di desiderio. Ma la felicità divina, anche un suo granello infinitesimo, non ci abbandona mai più. E quando si raggiunge l’Essenza delle Cose e si trova il proprio Sé, è la Felicità Suprema.
Trovata questa, non resta altro da cercare.
La sensazione di desiderio non si risveglia più, e i tormenti del cuore vengono placati per sempre. Non accontentarti di una felicità frammentaria, che è invariabilmente turbata da dolori improvvisi e dai colpi del destino ma, diventando completo e raggiungendo la perfezione, sii TE STESSO.
Imparare dalle avversità
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