Kashgar: Cina e Asia centrale
Di fango son le case, di fango son le strade, le moschee, le tombe.
Solo Mao è di granito. Una delle poche, gigantesche statue del Grande Timoniere che oggi sopravvivono è proprio qui, dove meno è di casa: in mezzo all’oasi di Kashgar, ai bordi del deserto più terrificante del mondo, il Taklamakan, ai piedi delle più alte montagne, il Pamir, nell’angolo più occidentale della provincia più occidentale della Cina, il Xinjiang.
Torreggiante sul labirinto medievale di questa città d’ocra brulicante di gente dall’aspetto antico, di pecore, muli e cammelli, la statua di Mao alta diciotto metri appare bizzarra, sproporzionata, fuori posto.
Gli abitanti di Kashgar sono ferventi musulmani e come tali rifuggono da qualsiasi immagine della divinità; sono uighur, una minoranza etnica nella Repubblica Popolare Cinese, e quindi pieni di risentimento per qualsiasi cosa che rammenti loro apertamente il fatto di essere governati e dominati dalla razza prevalente: gli Han.

Crediti
 Tiziano Terzani
 La porta proibita
 SchieleArt •   • 




Quotes per Tiziano Terzani

Siamo noi che non vogliamo sentire che c'è altro al di là della materia. Tutto il mondo di oggi si fonda sulla materia. L'acquisizione, l'avere più che l'essere, la concorrenza. Pensa: un ragazzino oggi va a scuola e invece di scoprire le gioie della terra e del mondo, le regole e le meraviglie, la prima cosa che gli insegniamo e li imponiamo è essere concorrente del suo vicino.

Dopo tante ingiustizie, guerre, massacri, mi ha preso la depressione sono andato da uno psichiatra mi ha prescritto il Prozac ho detto no questo non lo prendo e ho scritto un libro e mi è passata la depressione.

Chi vuole una vita senza problemi è come quel contadino che va per la prima volta a una partita di calcio e si arrabbia con l'arbitro perché ha dato ai ventidue giocatori un solo pallone e quelli sono costretti a corrergli sempre dietro.
Ma questa è la regola del gioco. E così è la vita.
Senza problemi non ci sarebbe gioia.
I problemi sono la molla della ricerca spirituale. Se uno non si sentisse misero e limitato, non si chiederebbe cosa fare. L'uomo diventa adulto e matura nel conflitto.  Un altro giro di giostra

Così è diventato il nostro mondo: la pubblicità ha preso il posto della letteratura, gli slogan ci colpiscono ormai più della poesia e dei suoi versi. L’unico modo di resistere è ostinarsi a pensare con la propria testa e soprattutto a sentire col proprio cuore.

L'occasione è di capire una volta per tutte che il mondo è uno, che ogni parte ha il suo senso, che è possibile rimpiazzare la logica della competitività con l'etica della coesistenza, che nessuno ha il monopolio di nulla, che l'idea di una civiltà superiore a un'altra è solo frutto di ignoranza, che l'armonia, come la bellezza, sta nell'equilibrio degli opposti e che l'idea di eliminare uno dei due è semplicemente sacrilega.  Lettere contro la guerra